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Borragine, l’erba miracolosa che dà il buon umore … e che fa miracoli in cucina

Pixabay matthiasboeckel

In Primavera spunta un po’ dovunque nei boschi, sui cigli delle stradine di campagna, nei giardini abbandonati, lungo le scarpate. Le sue foglie sono caratteristiche perché hanno un aspetto “peloso”. Da marzo fiorisce di continuo, con bei fiori stellati a cinque petali di colore azzurro-violetto.  I vecchi nelle campagne ne facevano scorta facendo ben attenzione a non confonderla con la pericolosissima Mandragora, sia per cucinarla sia per trarne rimedi officinali per il corpo. La Borragine è nota fin dall’antichità per le sue tante proprietà benefiche. Ma una, soprattutto, la rese molto diffusa fra gli antichi romani. Il perché ce lo spiega Plinio il vecchio, scrittore, filosofo naturalista, autore di una monumentale Naturalis Historia costituita da 37 libri, che trattano di astronomia, fisica e scienze della terra, geografia, biologia fauna e flora che dedicò ampio spazio ai rimedi medicinali. E a proposito della Borragine certificò che un decotto di questa preziosa erba “allontana la tristezza e dà gioia di vivere». E per questo motivo la sua fama si spinse ai tempi delle crociate  quando veniva somministrata ai soldati prima delle battaglie per dare loro serenità di spirito e esaltare le loro prove di coraggio.

Per Plinio il vecchio allontanava la tristezza e dava gioia di vivere

In realtà la Borragine veniva anche usata per abbassare la febbre, calmare la tosse secca come rimedio diuretico come diuretico ed emolliente. L’olio ricavato dai suoi semi era impiegato nel trattamento degli eczemi e di altre affezioni cutanee. E L’infuso di foglie e semi è stato utilizzato nelle medicine tradizionali per aumentare la produzione di latte nelle donne che allattano al seno.

Un concentrato di proprietà benefiche e molto versatile in cucina

Da allora a oggi la Borragine ha trovato largo impiego in medicina, in estetica e in cucina. Dal sito dell’Humanitas apprendiamo che quest’erba è ricca di vitamine e minerali: 100 grammi delle sue foglie contengono ad esempio 0,70 g di lipidi, fra cui 0,170 g di acidi grassi saturi, 0,211 g di acidi grassi monoinsaturi, 0,109 g di acidi grassi polinsaturi, che hanno un effetto benefico incidendo sulla presenza di colesterolo nel sangue e, di conseguenza, sulla salute dell’apparato cardiocircolatorio4.200 UI di vitamina A, potente antiossidante 35,0 mg di vitamina C, nutriente dall’effetto antiossidante in grado di promuovere il buon funzionamento del sistema immunitario 0,900 mg di niacina, 0,150 mg di riboflavina, 0,084 mg di vitamina B6 che favorisce un buon metabolismo e poi potassio che protegge il cuore ed è  importante per la produzione dei globuli rossi,  ferro calcio sodio fosforo magnesio ferro manganese zinco e rame che favoriscono la salute di ossa e denti.

Può essere uno spunto per belle passeggiate nei boschi, ma attenzione a non confonderla con la Mandragora, erba velenosa

Della borragine non si butta via niente: foglie, fiori e gambo, trovano largo uso in diverse ricette. Ottima per arricchire minestroni (da gustare anche tiepidi), per dare sapore a ripieni di ravioli e pansotti, per i risotti – il risotto con borragine e gorgonzola ha un gusto molto delicato – le torte salate, per farcire polpettoni, e frittate. Ma è eccellente anche sa sola in padella usata come la scarola napoletana con aglio, olio, acciughe dissalate, uva passita e finocchio selvatico. Fra le tante gustose ricette si possono citare gli gnocchi di patate con salmone e borragine, gli involtini di borragine con mozzarella e alici, la vellutata di borragine e patate. Saltata in padella, come la cicoria, si sposa bene con le salsicce di maiale o con il fegato alla veneziana ma anche con le seppie in umido. È ottima anche nei timballi e sformati.

Insomma, c’è solo l’imbarazzo per la scelta. Tenendo presente che il vostro organismo vi ringrazierà sempre per i benefici che ne trarrà in futuro se inserite la borragine nei vostri menù di spesa o, meglio ancora, se vi concederete un a giornata di sano relax andandola a cogliere durante una scampagnata fuori porta. Ma prudenza: studiate prima bene la differenza con la mandragora per evitare spiacevoli sorprese.

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