Borgosesia, società che opera nel campo degli investimenti in asset alternativi, ha chiuso il primo trimestre 2024 con vendite immobiliari per complessivi 6,1 milioni di euro, in calo rispetto agli 8,5 del primo trimestre 2023. Tale importo, spiega una nota della società quotata all’Euronext Milan, include quelli derivanti da contratti preliminari, proposte irrevocabili di acquisto e incassi da collection ed è funzionale alla maggior incidenza, sul portafoglio complessivo, degli asset ad oggi destinati alla locazione che, nel corso dell’esercizio 2024, si stima generino 3,5 milioni circa di canoni. Il titolo a Piazza Affari, dopo un’apertura in calo, recupera terreno e in tarda mattinata quota 0,688 euro in rialzo dello 0,29%. Il FtseMib è a +0,04%.
Focus sulle operazioni capex free brevi, meno rischiose
Nel 2023 Borgosesia “ha adattato la propria politica di investimento al nuovo scenario di mercato, puntando principalmente su operazioni capex free dall’orizzonte temporale più breve” dice la società, “senza un significativo impegno in termini di costi di completamento degli immobili target, privilegiando così interventi con un minor grado di rischiosità rispetto a quelli di sviluppo”. Nella nota Borgosesia ricorda che il nuovo piano strategico 2024-2026, approvato a dicembre 2023, ha segnato l’accelerazione del processo volto a mettere a disposizione del mercato le competenze di Borgosesia in qualità di co-investitore, al fine di aumentare significativamente il turnover complessivo delle attività, condividere parte del rischio, generare fee ricorrenti dall’attività di gestione nonché ridurre sensibilmente, una volta a regime, la leva finanziaria.
Utili in calo nel 2023, ma dividendo da riseve di 0,024 euro per azione
Borgosesia, ha chiuso il 2023 con un utile netto, compresa la quota di terzi, pari a 5,63 milioni di euro (era a 8,16 milioni nel 2022). Il volume della produzione e il margine lordo delle attività operative sono stati pari rispettivamente pari a 23,3 milioni e 16,6 milioni (contro i 25,6 milioni e 15,8 milioni del 2022). Il cash flow consolidato alla fine dello scorso anno è risultato negativo per 0,9 milioni a fronte dei nuovi investimenti per 37,8 milioni (negativo di 4,57 milioni nel 2022). A dicembre scorso il cda ha comunque deliberato la distribuzione di un dividendo, attinto da riserve disponibili, di 0,024 euro per ciascuna delle azioni in circolazione.