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Borgonovi, le ineffabili tre sorelle del rating

Quando da piccoli si giocava a calcio nei campetti della parrocchia o di qualche cortile, valeva la regola secondo cui ogni tre calci d’angolo faceva un rigore. Nel campo della giustizia non si puó dire che tre indizi fanno una prova ma sicuramente tre indizi fanno sorgere un dubbio investigativo. Nel campo dell’economia e della finanza globale si puó sicuramente affermare che tre indizi fanno sorgere un dubbio con riguardo alla reale competenza e autorevolezza dei regolatori e agli operatori economici e finanziari.  

Applicazione degli standard contabili internazionali IAS/IFRS – La presunta validitá ed oggettivitá degli IAS, con il caposaldo del fantomatico fair value che per lunghi anni é stato al centro di numerosi articoli scientifici di divulgazione e che oggi é sparito dal dibattito, sono stati una delle maggiori concause che hanno consentito l’abbellimento dei bilanci di imprese, banche ed altre instituzioni finanziarie e l’esplosione di prodotti derivati che non avevano riferimento a solidi sottostanti o collaterali economici.

Valutazioni delle agenzie di rating – Sono fin troppo note le critiche ai comportamenti delle “tre sorelle del rating” e soprattutto della loro sorprendente tempestivitá e chirurgica capacitá di uscire con valutazioni sui rischi di down grading e con outlook negativo su banche e debiti sovrani a mercati aperti e in occasione dell’approssimarsi di decisioni importanti di vari organismi, negli ultimi mesi soprattutto europei o che riguardano la soliditá dell’euro. Questa interessata tempestivitá é stata ancora una volta confermata dalla decisione presa venerdí 13, strana combinazione di giorno e numero che evocano sfortuna, riguardante il declassamento del debito sovrano di Francia e di altri Paesi dell’Europa Meridionale che ha determinato l’inversione di tendenza dei mercati finanziari e ulteriori fibrillazioni nel sistema dell’euro. 

Indirizzi recentemente adottati dall’EBA, l’Agenzia Europea che valuta la soliditá delle banche del vecchio continente – Lasciano perplessi, per non dire attoniti, le motivazioni con cui questa “autoritá’” ritiene di difendere la soliditá del sistema bancario e i risparmiatori. Negli ultimi mesi tale autoritá ha sottoposto le banche europee agli stress test, di cui non é trasparente la metodologia e che comunque hanno suscitato piú d’un dubbio sulla qualitá dei risultati e su disparitá nel trattare le banche di diversi Paesi, e ha definito indirizzi basati sul principio di rafforzare la soliditá patrimoniale dei diversi istituti. Decisioni che hanno indotto/costretto alcune banche a decidere aumenti di capitale che in una situazione di scarsa liquiditá o di scarsa propensione ad investire in equity hanno determinato crolli del valore di borsa, il piú clamoroso quello di Unicredit, seguiti da repentine risalite e da dinamiche che assomigliano piú alle Dolomiti che non alle montagne russe.

 

Anche un mediocre studente di economia delle aziende di credito sa, o dovrebbe sapere perché viene insegnato nelle prime lezioni dei corsi universitari, che la migliore garanzia per una banca é costituita non dal patrimonio, che puó essere bruciato in poche settimane o addirittura in pochi giorni, ma da tre elementi: clienti solidi e solvibili, tra cui imprese e famiglie che richiedono mutui o altri prestiti, economia in crescita o comunque strutturalmente forte anche in fase di ciclo negativo, e fiducia dei depositanti.

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