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Borgo Egnazia, Hollywood è arrivata in Puglia: tutti i segreti del resort scoperto da Madonna e consacrato dal G7

Borgo Egnazia, il resort celebrato dal G7, è tutto made in Puglia: appartiene alla famiglia Melpignano, è stato realizzato dal designer pugliese Pino Brescia e pugliese è anche lo chef Domingo. Ha 721 dipendenti. Gli americani lo adorano. Una settimana può costare fino a 8 mila euro

Borgo Egnazia, Hollywood è arrivata in Puglia: tutti i segreti del resort scoperto da Madonna e consacrato dal G7

Cosa avranno pensato papa Francesco, Macron, Scholz, Biden e tutta la compagnia del G7 di “Borgo Egnazia”, il villaggio tutto falso a immagine di uno vero della campagna pugliese, più o meno a 70 chilometri a sud di Bari, nel quale per tre giorni si sono riuniti per discutere dei vari problemi del mondo? E soprattutto cosa avrà pensato Zelenzky di tutto quel biancore, quei fiori, quelle pietre così pulite e brillanti ripensando alle rovine che si accumulano ogni giorno a casa sua dopo i bombardamenti dei russi?

Non lo sapremo mai ma possiamo facilmente immaginare che gli autorevoli ospiti non siano rimasti indifferenti.   

Il progetto Borgo Egnazia

Il resort extra lusso si trova a Savelletri, provincia di Fasano, ma non ha importanza perché, proprio come se fosse un villaggio vero, come se fosse un “borgo” in tutto e per tutto, viene identificano da sempre solo con il nome della struttura alberghiera. È come se Roma, Firenze, Napoli, Bari fossero chiamate con uno dei nomi dei grandi hotel che vi sono stati costruiti.

Il progetto nacque tra il 2005 e il 2010 per desiderio della famiglia Melpignano, Sergio e Marisa, proprietari di altre masserie, la più nota delle quali è San Domenico, la prima trasformata da casa privata in Grande Hotel alla fine degli anni Novanta, e alla quale si sono ispirati più tardi tutti i possessori di questo tipo di villa in campagna tipicamente pugliese. La sola differenza è che mentre le altre masserie partono da un manufatto antico sul quale gli architetti hanno lavorato per creare alberghi di lusso, Borgo Egnazia è stata creata dal nulla.

Non l’ha realizzata un archistar ma un creativo, lo scenografo e designer Pino Brescia, di Fasano. Come ha raccontato spesso era uno studente dell’Accademia delle Belle arti e per mantenersi agli studi lavorava a Roma come cameriere presso la famiglia Melpignano. Adorava allestire e creare coreografie tanto che fu segnalato per un lavoro che alcuni conoscenti dei Melpignano non riuscivano a completare. Il risultato piacque così tanto che quando si cominciò a pensare a costruire Borgo Egnazia gli stessi Melpignano decisero di affidargli il progetto.        

Cosa c’è all’interno di Borgo Egnazia

La struttura è composta da tre aree separate, la Corte, il Borgo e le Ville e dà lavoro a 721 dipendenti.

Sorge in una posizione panoramica nella macchia mediterranea tra muri di pietra bianca e uliveti secolari. Si attraversa una porta di entrata, e poi si incontrano corti, vicoli e vicoletti. Dove si affacciano le 63 camere (minimo 33 metri quadri), le 92 casette (la più piccola di 42 metri quadri), le 28 ville con piscina e giardino privato (di 250 metri quadri ciascuna) e una villa padronale (500 metri quadri).

Ogni stanza, ogni casetta è all’insegna del lusso e decorata nei toni del total white con balconi panoramici, bagni in pietra e ogni tipo di confort.

Borgo Egnazia: i prezzi

I prezzi variano a seconda della soluzione scelta e del periodo dell’anno. In un weekend di bassa stagione, ad esempio, si parte da 429 euro per una notte nella “Corte Bella” con vista piscina, si passa a 809 per una giornata a “La Casetta splendida”, fino ad arrivare ai 1.189 euro per la “Casa Bella”. Per una settimana in quest’ultima struttura extra lusso, dunque, si può arrivare a spendere oltre 8.000 euro. Non manca la suite, “La Egnazia”, una enorme camera luminosa e riservata dotata di piscina privata, terrazza panoramica, bagno in pietra e filodiffusione. Una notte in un weekend in bassa stagione costa 1.589 euro. La location più lussuosa è però la “Casa Magnifica” abbracciata da un giardino mediterraneo con piscina e patio privato: 2.109 euro.

L’intera struttura è circondata da vasti giardini in stile arabo con muretti a secco, ha 4 piscine, un centro benessere da 1.800 metri quadrati, 3 campi da tennis e un lido privato.

I Vip che hanno soggiornato nel resort

Per gli appassionati di notizie dal mondo dorato dei miliardari e dei vip in genere, ricordiamo che qui si sono sposati gli attori Justin Timberlake e Jessica Biel, la rampolla supermiliardaria di New York, Reneè Sutton, erede dell’immobiliarista Jess Sutton, proprietario di edifici sulla Fifth Avenue come quello che ospita la Boutique di Armani, con il fidanzato Eliot Cohen, nonché la figlia del magnate del ferro indiano Pramod Agarwal, Ritika, con il promesso Rohan Mehta, una cerimonia durata tre giorni per 800 ospiti organizzata e diretta dal team della Balich Worldwide Shows, la holding specializzata in grandi eventi, compresi quelli olimpionici, con tanto di elefante truccato da due body painting a fare da finale.

E che negli anni ha ospitato Madonna, forse la prima star a scoprire il resort, e il mitico calciatore David Beckham.

Borgo Egnazia: la cucina stellata di Domingo Schingaro

Come ogni resort che si rispetti Borgo Egnazia ha al suo interno un ristorante gourmet con una Stella Michel conquistata nel 2019, il Due Camini. Lo chef Domingo Schingaro, barese, propone una cucina tradizionale rivisitata in tre menù degustazione da 7 a 5 portate: Maestrale, Criànze, Foglie. Una cena scegliendo uno di questi menù viene a costare dai 160 ai 200 euro a persona bevande escluse. Domingo in realtà si chiama Domenico e voleva fare il pescatore come il padre Onofrio, che una volta rientrato dalla pesca esponeva e vendeva il prodotto al mercato ‘Nderra a la lanza, il porticciolo accanto al teatro Margherita, dove i baresi vanno a rimpinzarsi di “crudo” e a bere “peroncino”, la loro  birra prediletta. Ma nonostante fosse fiero della sua professione il signor Onofrio aveva altri progetti per il figlio:  lo iscrisse alla scuola alberghiera “Perotti” dove “Domenico” iniziò i primi passi per trasformarsi in “Domingo”.

Cosa pensare di Borgo Egnazia

Un paio di osservazioni prima di concludere il quadro.

La prima riguarda l’impresa: come si è notato, dalla proprietà della struttura al creativo che l’ha realizzata, allo chef fino ai dipendenti, siamo di fronte a un’opera del tutto o quasi made in Puglia. Una bella soddisfazione per la famiglia e la regione tutta, non c’è che dire.

La seconda: si può immaginare che lussuosa, e quindi costosa come appare, sia poco frequentata. Errore. Hanno avuto problemi solo durante il Covid, come tutto il comparto del turismo, dopo di che sono sempre pieni, in estate poi il tutto esaurito è di prassi. Pare che i ricchi (o i privilegiati) di tutto il mondo debbano sceglierla come meta indispensabile per dimostrare il proprio status. Finché dura, ne gode la Puglia come comunità tutta, e quindi va bene così. 

Conclusione: la riunione del G7 ovviamente ha portato (altro) lustro e molto onore, ma per quel che riguarda la notorietà di certo l’arrivo di Madonna o i matrimoni dei rampolli indiani hanno fatto di più per rendere la meta oggetto del desiderio.

Insomma per essere precisi: “Borgo Egnazia” era “Borgo Egnazia” molto prima che arrivasse la premier Meloni e i grandi della Terra.

Falsa come il fondale di un film, e proprio per questo il luogo ideale per il sogno.  

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