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Borghi da vivere: guida Tci per un viaggio nell’Italia nascosta

In alcuni di questi sembra che il tempo si sia fermato.  Sono i borghi italiani,  a volte noti, a volte meno, a volte totalmente sconosciuti dal grande pubblico dei viaggiatori, spesso nascosti perché collocati in aree interne,  non prossimi alla grandi arterie di traffico, ma anche perché rimasti fuori dai circuiti del turismo di massa perché di piccole dimensioni. E tuttavia o forse proprio per questi motivi, belli di una bellezza autentica e peculiare. A questo incredibile patrimonio del nostro Paese il Touring Club Italiano ha assegnato le “Bandiere Arancioni”, un  riconoscimento che certifica i borghi eccellenti, località a misura d’uomo con meno di 15.000 abitanti  dove la sostenibilità ambientale, la tutela del territorio e del patrimonio artistico-culturale, la qualità dell’accoglienza,  l’organizzazione di eventi nel corso dell’anno,  la proposta di eccellenze enogastronomiche legate alla storia, alla cultura e alle tradizioni del territorio  concorrono a farne un unicum inimitabile.

Per il 2015 gli esperti del Touring Club Italiano ne hanno selezionati rigorosamente  211 raccolti in una guida il cui titolo è già un programma:  “Borghi da vivere”.

Dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, dalla Sardegna al Friuli Venezia Giulia, l’occhio scorre su realtà diverse tra loro ma tutte orgogliose della loro identità e della loro personalità a rappresentare l’incredibile varietà di paesaggi e ambienti del nostro paese. Un viaggio alla ricerca di un tempo perduto dove il tempo sembra essersi fermato.

Qualche esempio? Ecco Castelvecchio di Rocca Barbena, nel savonese, che ospita la sepoltura niente meno del citatissimo bastian contrario e la vicentina Marostica con la splendida e famosa Piazza degli Scacchi; Fenestrelle nel torinese che produce un poetico formaggio delle viole e Nemi che a soli 30 km a Roma ospita la profumatissima sagra delle fragole. C’è Pennabili, nell’entroterra riminese, con il suo romantico orto dei frutti dimenticati e Usseaux in Piemonte, che conta meno di 180 abitanti, i cui antichi edifici sono tutti colorati di dipinti murali e impreziositi meridiane; Sappada in Friuli con le celebrazione del suo antichissimo Carnevale o Mel  dove, all’inizio di ottobre, una festa celebra le mele prodotto tipico della zona distribuite in piazza la cui degustazione può essere preceduta dal Patugoi, polenta molle con il latte freddo. Oppure Scapoli in Molise che a fine luglio si anima con il Festival Internazionale della zampogna e Bova in Calabria con la sua processione delle Palme di sculture vegetali e la Lestopitta, tipica frittella di queste parti da accompagnare con un buon bicchiere di Igt Palizzi. C’è San Leo con la fortezza che tenne prigioniero Cagliostro e ci sono i trulli della notissima Alberobello ma anche quelli di Cisternino; Arquà Petrarca nel Padovano che a settembre festeggia la dolcissima giuggiola e Petralia Sottana, nelle Madonie, con il ballo della Cordella e ci sono infine in Sardegna i tappeti di Aggius e museo delle statue menhir Laconi.

Fin troppo ovvio affermare che ognuno dei Borghi selezionati dalla Guida del TCI merita una visita, un soggiorno, una sosta che può essere di un weekend o più a seconda del tempo a disposizione e della voglia di farsi coinvolgere.

Molto intelligente e utile a questo fine è l’idea di raggruppare le bandiere arancioni non per regione ma per zone individuando alcune aree omogenee per caratteristiche geografiche e storiche in modo da suggerire già uno spunto per una vacanza più lunga che di borgo in borgo possa portare alla scoperta di un intero territorio. Sono 40 in tutto le aree in cui si articola la guida dalle classiche Langhe e Monferrato, Romagna, Chianti e Val d’Elsa, Valle d’Itria e Salento, ed altre meno ovvie come Valsesia e Biellese, Monte Cetona, Sabina, Monti della Daunia e Capitanata: una pagina dedicata ne rivela i tratti salienti concludendosi con un sinteticissimo elenco dei luoghi di vista più significativi della zona.

Ancora un suggerimento molto utile viene dalla Guida del TCI: per ogni bandiera arancione vengono fornite oltre alle coordinate principali ovvero altitudine, numero degli abitanti, distanza dal capoluogo provinciale, indirizzo e sito per le informazioni turistiche, anche le indicazioni essenziali per un Ecotur, vale a dire una serie di preziosissime indicazioni per raggiungere il borgo in treno o in autobus assaporando così l’idea di  un viaggio nel viaggio a ritmo lento che in molti casi può rivelarsi interessante è piacevole.

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Categories: Cultura