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Boom di siti generati dalla IA: la nuova frontiera delle Fake News e l’importanza del buon giornalismo

L’intelligenza artificiale viene usata anche per creare e diffondere fake news e disinformazione. Crescono i siti di informazioni generati solo con l’IA (quasi mille) e senza supervisione umana. Un danno per tutti ma anche per il buon giornalismo che cerca invece di mantenere la fiducia nel sistema informativo

Boom di siti generati dalla IA: la nuova frontiera delle Fake News e l’importanza del buon giornalismo

La crescente diffusione di strumenti basati sull’intelligenza artificiale generativa ha fornito un terreno fertile per le ‘content farm’ e la diffusione di fake news. Dai siti di notizie generati dall’IA senza supervisione umana fino alle immagini create da software avanzati, l’uso dell’intelligenza artificiale nel campo dell’informazione sta rivoluzionando il modo in cui i contenuti vengono prodotti e diffusi. Un fenomeno che suscita preoccupazione per le sue implicazioni sulla qualità e l’affidabilità delle notizie.

A spiegare questo fenomeno ci pensa NewsGuard, l’organizzazione che monitora la disinformazione online con il suo centro di monitoraggio che raccoglie report, analisi e fact-checking relativi all’intelligenza artificiale.

Boom di notizie generate con l’IA

I dati aggiornati di NewsGuard indicano che online ci sono quasi mille siti (per l’esattezza 957) di notizie e informazioni inaffidabili generate dall’intelligenza artificiale noti come “UAIN” (Unreliable AI-generated News), in ben 16 lingue diverse tra cui l’italiano. Questo metodo, senza un’adeguata revisione umana, ha portato a una qualità informativa dubbia, marchiando alcuni siti web come inaffidabili e imputando erroneamente la colpa all’intelligenza artificiale stessa.

Come sono strutturati questi siti

Questi siti di fake news, come iBusiness Day, Ireland Top News e Daily Time Update, spesso hanno nomi generici che possono trarre in inganno i lettori facendoli apparire come fonti legittime. Ma, questi siti, non offrono contenuti giornalistici creati e curati in modo tradizionale; al contrario, pubblicano articoli scritti in gran parte o interamente da bot, con poca o nessuna supervisione umana. Gli articoli prodotti spaziano su vari argomenti, tra cui politica, tecnologia, intrattenimento e viaggi, e possono includere affermazioni false, come notizie sulla morte di celebrità o eventi inventati presentati come recenti.

Perché lo fanno? Guadagnano dalla pubblicità

Il modello economico, spiega NewsGuard, alla base di questi siti è spesso la pubblicità programmatica. Questo sistema permette all’industria della tecnologia pubblicitaria di inserire annunci su siti senza considerare la loro natura o qualità. Di conseguenza, marchi rinomati possono finire involontariamente a sostenere finanziariamente questi siti inaffidabili. Fino a quando le aziende non escluderanno queste fonti non affidabili dalle loro liste di siti autorizzati a pubblicare i loro annunci, le pubblicità continueranno a comparire su tali piattaforme, incentivando ulteriormente la creazione di contenuti generati dall’IA su vasta scala.

A volte però lo si fa per disinformazione

Oltre al guadagno qualche sito opera anche per fare della “semplice” disinformazione. Gli analisti di NewsGuard hanno scoperto un sito gestito dal governo cinese che utilizza informazioni generate dall’IA per sostenere false teorie. Un esempio è la teoria secondo cui gli Stati Uniti gestirebbero un laboratorio di armi biologiche in Kazakistan, dove verrebbero infettati cammelli per danneggiare la popolazione cinese.

Inoltre, la società ha individuato una rete di 167 siti di notizie che si spacciano per fonti locali ma sono legati alla Russia, pubblicando informazioni false o fuorvianti sulla guerra in Ucraina, prevalentemente generate dall’intelligenza artificiale.

L’ultimo caso di fake news in Italia: il bonus vacanze 2024

Proprio negli ultimi giorni, in Italia, una notizia ripresa da molti siti ha attirato molta attenzione, diventando una delle chiavi di ricerca più popolari su Google: il presunto nuovo bonus vacanze 2024. Questa era una fake news, poiché il bonus vacanze non esiste più dal 2020.

Secondo le informazioni circolate online, era stato previsto un contributo di 500 euro per le famiglie italiane con un reddito ISEE inferiore a 40 mila euro, che avessero scelto di trascorrere le vacanze nel nostro Paese. Tuttavia, si trattava di una bufala. I riferimenti provenivano, infatti, dal vero bonus vacanze del 2020, introdotto dal governo Conte per sostenere il settore turistico durante l’emergenza. Da allora, però, il bonus vacanze non è stato più reintrodotto.

L’importanza di fare buon giornalismo

A differenza dei siti inaffidabili generati dall’IA, rimane quindi importante fare buon giornalismo basandosi su principi di accuratezza, trasparenza e responsabilità. I giornalisti verificano le fonti, conducono indagini approfondite e mantengono standard etici per garantire che le notizie pubblicate siano veritiere e rilevanti. La supervisione umana rimane essenziale per il controllo della qualità, che è spesso assente nei siti generati dall’IA.

Il buon giornalismo non solo deve informare correttamente il pubblico ma può contribuire anche alla formazione di una cittadinanza consapevole e critica, a differenza dei contenuti generati dalla sola intelligenza artificiale che, senza un controllo, può facilmente diffondere disinformazione e danneggiare la fiducia nel sistema informativo.

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