Dopo il successo del bonus mamma domani 2017, nei prossimi giorni arriverà anche il bonus nido, altra novità importante inserita nel pacchetto famiglia dell’ultima legge di Bilancio. Ancora non è possibile farne richiesta, ma ormai la scadenza si avvicina: entro il 18 maggio l’Inps dovrà pubblicare le istruzioni operative di questo nuovo strumento. Vediamo di cosa si tratta.
1) COS’È?
Il bonus nido 2017 è contributo di 1000 euro l’anno versato dall’Inps in 11 mensilità da circa 90,9 euro l’una.
2) A CHI È DESTINATO?
Ai genitori con un figlio nato o adottato dal primo gennaio 2016 in poi. Come il bonus mamma domani, il bonus nido non prevede alcun tetto di reddito. C’è però un limite di tempo: quando il bambino compie tre anni non si ha più diritto all’assegno.
Inoltre, il genitore che presenta la domanda deve soddisfare alcuni requisiti:
– essere la persona che paga materialmente la retta dell’asilo;
– essere residente in Italia e convivere con il figlio;
– avere cittadinanza comunitaria oppure avere il permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo.
3) A COSA SERVE?
A pagare le rette degli asili nido pubblici e privati, oppure a finanziare “forme di supporto presso la propria abitazione – si legge nel testo della manovra – in favore dei bambini al di sotto dei tre anni affetti da gravi patologie croniche”, che quindi all’asilo non possono andare.
4) COME SI FA DOMANDA?
Il bonus nido 2017 dovrà essere richiesto all’Inps tramite il portale servizi per il cittadino. Ancora non è disponibile la procedura operativa per accedere al contributo, perché l’Inps deve prima pubblicare una circolare con le istruzioni. Nei giorni scorsi il ministro per gli Affari regionali, Enrico Costa, ha ricordato che questa comunicazione dovrà arrivare entro il 18 maggio.
5) QUALI DOCUMENTI BISOGNA PRESENTARE?
I genitori dovranno inviare all’Inps la documentazione che attesta l’iscrizione del bambino all’asilo e l’avvenuto pagamento della retta. Di fatto, perciò, il bonus nido è un rimborso.
6) È CUMULABILE CON FORME DI SOSTEGNO ANALOGHE?
No. Il bonus nido 2017 non è cumulabile con la detrazione fiscale sulle spese per l’iscrizione agli asili nido (si tratta di un’agevolazione del 19% applicabile su una spesa massima di 632 euro, perciò il valore dello sconto non può superare i 120 euro) né con i voucher asili nido o baby-sitting (riconosciuti alle madri lavoratrici dipendenti o autonome in sostituzione anche parziale del congedo parentale).
Come nel caso dell’accoppiata bonus mamma domani – bonus bebè, la somiglianza dei nomi può generare confusione, perciò bisogna stare attenti: bonus asilo e voucher asilo nido sono misure diverse e chi usufruisce di una non può chiedere l’altra. Per un chiarimento su come funzioni la seconda rimandiamo alla scheda dell’Inps.
7) QUALI SONO I LIMITI DI SPESA?
Al bonus nido il governo ha destinato una spesa massima di 144 milioni di euro per il 2017, che saliranno a 250 milioni l’anno prossimo, a 300 milioni nel 2019 e a 330 milioni dal 2020 in poi.
8) COSA SUCCEDE SE VENGONO SUPERATI?
In caso di “scostamenti, anche in via prospettica, rispetto al limite di spesa programmato – si legge ancora nella legge di Bilancio – l’Inps non prende in esame ulteriori domande”. Questo significa che è una gara di velocità: i soldi vanno a chi è più rapido nel presentare la domanda, non a chi ne ha più bisogno.