Solo il 30-35% di coloro che avrebbero diritto a usufruire del bonus su energia elettrica, acqua e gas, presentano la richiesta necessaria per ottenerlo.
Lo certifica l’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che chiede al Governo e al Parlamento di porre rimedio ad una situazione paradossale, rendendo automatica la percezione dello sconto che per le famiglie in difficoltà economica e fisica potrebbe determinare un risparmio annuo fino a 500 euro. La novità potrebbe realizzarsi tramite l’approvazione di una norma che “consenta lo scambio dei dati necessari tra le amministrazioni per garantirne la fruizione a tutti gli aventi diritto, azzerando per le famiglie tutti i passaggi burocratici oggi necessari”.
BONUS LUCE, GAS E ACQUA: I DATI
I dati forniti dall’Arera a supporto della sua richiesta, parlano chiaro. Secondo la “Relazione al Ministro dello Sviluppo Economico sullo stato di attuazione del bonus sociale elettrico e gas per il 2018”, solo tre potenziali destinatari su 10 – pari a 795.566 nuclei familiari – sfruttato il bonus per l’energia elettrica. Non solo, il livello di copertura è “tendenzialmente più elevato nelle regioni del Centro-Nord (con l’esclusione del Lazio) e particolarmente basso in alcune regioni del Sud e nelle Isole, dove invece è più alto il numero dei potenziali destinatari”, spiega l’Autorità. Andamento simile anche per il bonus gas, con 519.375 nuclei familiari che ne beneficiano, e per quello idrico che nei primi sei mesi di operatività ha registrato solo 240mila domande, un numero molto esiguo considerando la platea potenziale.
BONUS LUCE, GAS E ACQUA: CHI NE HA DIRITTO
Per comprende quanto i numeri sopra riportati siano sottodimensionati, occorre capire chi può percepire i bonus. Secondo quanto previsto dalla legge, lo sconto è a disposizione delle famiglie con almeno tre figli che abbiano presentato un Isee inferiore a 20mila euro o delle famiglie con meno di tre figli che abbiano presentato un Isee inferiore a 8.107 euro.
In numeri, secondo l’Arera, parliamo di 2,2 milioni di nuclei familiari che “considerando la loro dimensione media di 3,1 componenti, corrispondono a circa 6,8 milioni di individui”, chiarisce l’Autorità.
BONUS LUCE, ACQUA E GAS LA PROPOSTA DI ARERA
In virtù dei dati sopra riportati, Arera ha proposto di applicare i bonus in maniera automatica. “La richiesta – spiega l’Autorità – è fondata sulla constatazione che chi potrebbe beneficiare del bonus utilizza in modo scarso questo strumento, anche in considerazione delle recenti norme sull’assegnazione delle agevolazioni a chi ha diritto al reddito di cittadinanza”.
Come farlo? Attraverso una procedura che, tramite un intervento normativo, assicuri il consenso “dell’interessato all’interazione fra le banche dati dell’INPS e le banche dati di energia, gas e acqua (Sistema informativo integrato e Anagrafe territoriale idrica) per l’erogazione dei bonus sociali, valorizzando il ruolo delle amministrazioni comunali a supporto e informazione dei cittadini”
Così facendo, la platea effettiva potrebbe avvicinarsi a quella potenziale, garantendo alle famiglie un un sostegno economico per la copertura della spesa energetica e idrica.