L’Inps fa sapere che dall’8 aprile è attivo il servizio online per richiedere il nuovo bonus baby sitter previsto dal decreto Sostegni.
“Rispetto alla precedente edizione del bonus, sono cambiati importi e categorie di aventi diritto – scrive l’Istituto – fattori che hanno richiesto il necessario allineamento delle procedure amministrative e la configurazione di quelle informatiche, soprattutto per disegnare i nuovi profili di autorizzazione e incompatibilità”.
1) COME FARE DOMANDA PER IL NUOVO BONUS BABY SITTER?
Le possibilità sono due:
- dal sito dell’Inps, attraverso il servizio online “Bonus servizi di baby sitter”;
- tramite gli enti di Patronati, utilizzando i servizi da loro offerti gratuitamente.
Chi sceglie la prima opzione può accedere al servizio telematico utilizzando una delle seguenti credenziali:
- identità digitale Spid almeno di livello 2;
- Carta di identità elettronica (Cie);
- Carta nazionale dei servizi (Cns)
- Pin dispositivo Inps.
2) CHI PUÒ RICHIEDERE IL BONUS BABY SITTER?
Il nuovo bonus baby sitter può essere richiesto solo da alcune categorie di lavoratori:
- autonomi (anche non iscritti all’Inps, ma in questo caso è necessaria una comunicazione da parte delle rispettive casse previdenziali del numero dei beneficiari);
- iscritti alla gestione separata dell’Inps;
- lavoratori del settore sanitario pubblico o privato accreditato;
- lavoratori del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico impiegati per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19.
3) A QUANTO AMMONTA?
L’importo massimo è di 100 euro a settimana e spessa solo se si hanno figli minori di 14 anni in didattica a distanza o in quarantena. L’erogazione avviene attraverso il Libretto famigliae al momento è prevista fino al 30 giugno 2021.
4) QUALI SONO I CASI DI ESCLUSIONE?
Non si ha diritto al bonus baby sitter se l’altro genitore accede ad altre tutele o al congedo parentale Covid.
5) PER COSA SI PUÒ SPENDERE OLTRE CHE PER LA BABY SITTER?
Il bonus può essere usato per centri estivi e servizi integrativi per l’infanzia, servizi socio-educativi territoriali, centri con funzione educativa e ricreativa e servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia.