Dopo settimane di attesa e tanta incertezza è finalmente stato pubblicato il decreto interministeriale che stabilisce i meccanismi di erogazione del bonus da 600 euro per il mese di aprile destinato ai liberi professionisti iscritti alle Casse. Psicologi, architetti, ingegneri, commercialisti e via dicendo potranno dunque ricevere la seconda mensilità dell’indennità varata dal Governo attraverso i decreti Cura Italia e Rilancio per supportare i lavoratori alle prese con la crisi economica derivante dall’emergenza coronavirus.
Il tanto atteso decreto del ministero del Lavoro, di concerto col Mef, specifica i requisiti e le modalità di erogazione del bonus 600 euro per il mese di aprile, mentre per maggio si dovranno attendere ulteriori indicazioni (tradotto: servirà un nuovo decreto interministeriale), anche se nel corso di un’audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato il ministro dell’Economia, Roberto Gualteri, ha chiarito che per il mese di maggio l’importo dell’indennità salirà a 1.000 euro per i professionisti iscritti alle casse di previdenza private che hanno subito perdite pari ad almeno il 33% del reddito del secondo bimestre 2020 rispetto a quello del secondo bimestre 2019.
BONUS 600 EURO PROFESSIONISTI: L’EROGAZIONE È AUTOMATICA
Il decreto stabilisce il bonus sarà erogato automaticamente a tutti i professionisti iscritti alle casse private che hanno già fruito dell’indennità prevista dal decreto Cura Italia per il mese di marzo prevista a condizione che nel frattempo i percettori non siano diventati pensionati.
Questi lavoratori non avranno dunque bisogno di presentare una nuova domanda, ma la somma prevista sarà accreditata direttamente dalla cassa di riferimento utilizzando le coordinate bancarie indicate dal beneficiario nella domanda presentata in precedenza.
Al momento non c’è una data, né un calendario, ma secondo le indicazioni fornite dalle casse i primi accrediti dovrebbero arrivare nelle prossime settimane.
BONUS 600 EURO PROFESSIONISTI: I NUOVI BENEFICIARI
Il decreto Rilancio ha esteso la platea dei beneficiari del bonus da 600 euro per il mese di aprile. Secondo le indicazioni del ministero del Lavoro, l’indennità sarà erogata:
anche a coloro che si fossero iscritti a una Cassa di previdenza professionale nel periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020, a condizione che gli stessi siano in possesso dei requisiti personali e/o reddituali richiesti.
Rientrano tra i beneficiari anche i professionisti che sono stati cancellati dalla cassa tra il 23 febbraio e il 30 aprile del 2020 e quelli che hanno inoltrato la domanda di iscrizione e il cui provvedimento risulta ancora in corso, a condizione che la decorrenza di iscrizione sia anteriore o uguale al 23 febbraio 2020.
Possono infine presentare la domanda anche i titolari di pensione ai superstiti (di reversibilità o indiretta), mentre viene confermata l’esclusione dei titolari di pensione diretta (vecchiaia, anzianità, invalidità, inabilità).
BONUS 600 EURO PROFESSIONISTI: DALL’8 GIUGNO LE DOMANDE
I professionisti che non hanno ricevuto il bonus di 600 euro per marzo e devono dunque presentare domanda potranno farlo da lunedì 8 giugno a mercoledì 8 luglio. L’istanza dovrà essere inoltrata alla propria cassa di previdenza. Quest’ultima, dopo aver effettuato le dovute verifiche, procederà all’erogazione dell’indennità seguendo un ordine cronologico.
Alla domanda dovrà essere allegata un’autocertificazione nella quale il professionista dovrà dichiarare di essere in possesso dei requisiti richiesti. Occorrerà presentare anche copia del documento d’identità e del codice fiscale. Infine si dovranno indicare le coordinate bancarie su cui le casse dovranno accreditare i 600 euro.
BONUS 600 EURO PROFESSIONISTI: I REQUISITI RICHIESTI
Per quanto riguarda i requisiti, ricordiamo che il bonus sarà erogato ai liberi professionisti iscritti alle casse che hanno registrato una riduzione o una sospensione dell’attività pari ad almeno il 33% del reddito nel primo trimestre 2020 rispetto all’analogo periodo del 2019 (computato secondo il principio di cassa, quale differenza tra ricavi e compensi percepiti e spese sostenute) ovvero, in caso di reddito professionale fino a 35.000 euro, ai professionisti che hanno subito limitazioni all’esercizio professionale in conseguenza dei vincoli connessi all’emergenza.
Non avranno diritto all’indennità i titolari di pensione o di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.