Via libera alla domanda bonus 200 euro per le partite Iva: l’aiuto una tantum pensato dal decreto Aiuti bis varato dal Governo Draghi per far fronte al caro-vita. Dopo una lunga attesa dal 26 settembre fino al 30 novembre 2022 i lavoratori autonomi iscritti all’Inps e i professionisti associati alle Casse di previdenza private potranno fare domanda online.
Ma vediamo nel dettaglio come funziona il bonus 200 euro per le partite Iva e come fare domanda all’Inps o alle Casse di previdenza private (giornalisti, avvocati, infermieri, medici, ecc.)
Bonus 200 euro autonomi e professionisti: a chi spetta
Il bonus 200 euro spetta ai titolari di partite Iva ed ai professionisti con redditi non superiori a 35.000 euro nell’anno d’imposta 2021, che siano iscritti all’Inps o ad una delle Casse di previdenza private alla data di pubblicazione del decreto Aiuti (18 maggio 2022). Inoltre, i richiedenti devono aver già eseguito “almeno un versamento totale o parziale per la contribuzione dovuta con competenza a decorrere dall’anno 2020” (con scadenza di versamento al 18 maggio 2022) all’ente previdenziale di appartenenza.
Chi è escluso?
Sono esclusi “gli iscritti alla Cassa già pensionati con decorrenza antecedente al 30 giugno”, dato che avevano già beneficiato del bonus, “e i colleghi iscritti contemporaneamente ad una gestione previdenziale Inps”.
Bonus 200 euro partite Iva: quando si richiede?
Il bonus potrà essere richiesto al proprio Ente pensionistico, l’Inps e le casse previdenziali dei professionisti, a partire dal 26 settembre e fino al 30 novembre 2022.
Nel caso in cui un soggetto sia iscritto allo stesso tempo ad una Cassa privata e ad una delle gestioni Inps, la domanda andrà presentata esclusivamente a quest’ultimo.
Bonus 200 euro, quali partite IVA richiedono il pagamento all’Inps?
A chiarire quali partite Iva deve presentare domanda all’Inps è la circolare numero 103 del 26 settembre con cui l’Istituto ha fornito le istruzioni da seguire per richiedere il bonus 200 euro:
•iscritti alla gestione speciale degli artigiani;
•iscritti alla gestione speciale dei commercianti;
•iscritti alla gestione speciale per i coltivatori diretti e per i coloni e mezzadri, compresi gli imprenditori agricoli professionali;
•pescatori autonomi;
•liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata, compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici.
Sono destinatari dell’indennità anche i lavoratori iscritti in qualità di coadiuvanti e coadiutori alle gestioni previdenziali degli artigiani, esercenti attività commerciali, coltivatori diretti coloni e mezzadri.
Come presentare domanda del bonus 200 euro all’Inps?
È possibile trasmettere la domanda online tramite il servizio “Indennità una tantum 200 euro – Domanda”, accessibile anche tramite il Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche. Una volta autenticati con le proprie credenziali, sarà necessario selezionare la categoria di appartenenza per la quale si intende presentare domanda fra quelle indicate.
E alle Casse di previdenza private?
Le domande vanno effettuate per via telematica secondo le disposizioni messe a disposizione dall’ente pensionistico di riferimento aderente all’Associazione delle case previdenziali private (Adepp). Per gli avvocati – iscritti alla Cassa Forense – sarà istituita una piattaforma ad hoc. Per tutti gli altri, servirà accedere all’area personale del sito dell’Inps, con Pin, Spid o Carta d’identità elettronica. Da lì, i beneficiari dovranno seguire le istruzioni fornite dal sito, e dovranno includere la propria carta d’identità e il proprio codice fiscale, e dovranno dimostrare che il proprio reddito del 2021 è stato inferiore alla soglia 35mila euro.
In alternativa al servizio online, l’indennità può essere richiesta tramite i patronati o il Contact center.
Quando arriva il bonus 200 euro per le partite Iva?
Le erogazioni partiranno in ordine cronologico. Dunque, una volta terminate le risorse, si dovrà dire addio all’indennità.
Inoltre, l’indennità una tantum non verrà considerato reddito a fini fiscali. L’importo del sostegno non è cedibile, sequestrabile o pignorabile.
Bonus 150 per partite Iva: come funziona il nuovo contributo
Al bonus 200 euro si potrà aggiungere anche il bonus da 150 euro, introdotto dal decreto Aiuti Ter, l’ultimo approvato dal Governo Draghi. Questo contributo verrà pagato agli autonomi e professionisti, nel mese di novembre, con le stesse caratteristiche del precedente bonus, ma con redditi non superiori ai 20.000 euro nell’anno 2021.