“Perché noi sì e gli altri no? Chiedetelo agli altri. Noi siamo stati più veloci e abbiamo preso un rischio consapevole. Del resto sapevamo quello che facevamo: sono vent’anni che lavoriamo con i club calcistici”. Dalla cornice di Villa d’Este di Cernobbio, dove è in corso il consueto workshop Ambrosetti che ogni anno raduna sulle rive del lago di Como i protagonisti del mondo finanziario, l’amministratore delegato di Banca Ifis Giovanni Bossi torna a commentare la più discussa operazione di calciomercato dell’estate: il passaggio di Bonucci e Biglia al Milan, reso possibile dalle fidejussioni bancarie che proprio la banca veneta ha garantito, in un clima di massima perplessità intorno alla nuova proprietà del club rossonero.
Perplessità che avevano portato altre banche, compreso Banco Bpm che è anche sponsor del Milan fino al 2019, a tirarsi indietro. “Per noi è una buona operazione, altrimenti non l’avremmo fatta – ha spiegato Bossi, che guida una banca controllata con oltre il 50% da Sebastian von Fürstenberg, figlio di Tassilo von Fürstenberg e di Clara Agnelli, sorella dell’Avvocato -. In fondo quale era il rischio? Che non si iscrivessero al campionato. E quindi fate voi…”. Questione di tempistica, di consapevolezza del rischio e anche di esperienza: “Evidentemente siamo stati più veloci e abbiamo un team che ha fatto le corrette valutazioni: sono quasi 20 anni che lavoriamo nel calcio, anche con squadre importanti di Serie A”.
Pur non essendo il suo core business, la banca che opera principalmente sul mercato degli Npl e nel 2016 ha acquisito l’intero pacchetto azionario di Interbanca, ha già dimestichezza col mondo del pallone. “Non abbiamo una grandissima esposizione in termini numerici, ma ogni anno facciamo credito diretto o garantiamo fidejussioni anche per 5-6 club tra Serie A e Serie B. L’operazione Bonucci-Biglia ha avuto risalto perché si parla di una società come il Milan, ma vale qualche decina di milioni di euro sui 5,2 miliardi circa di crediti erogati da Banca Ifis”. Stando alle cifre ufficiali, Bonucci è stato valutato 42 milioni, Biglia 17 (più 3 di bonus) e le fidejussioni coprono il 40% del valore della transazione.
Qualche punto percentuale insomma, questa è l’esposizione di Banca Ifis nel calcio. Ma il fatto che sia stata proprio la banca veneta a intervenire nell’operazione nella quale è coinvolto anche il fondo Elliott che ha sottoscritto il bond per finanziarla, dovrebbe far dormire sonni tranquilli ai tifosi rossoneri: “Il costo del nostro rischio di credito è uno dei più bassi del sistema, per non parlare della qualità del credito che è tra le più alte”.