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Bond Usa ai massimi, Wal-Mart ko, scintille Telecom

FIRSTonline

La domanda è stata abbondante, ma i rendimenti, come previsto, hanno registrato una discreta salita. Si è chiusa così la prima giornata delle maxi aste del Tesoro Usa, giudicate comunque un successo. Il mercato ha assorbito senza sforzo l’offerta monstre di Treasury bill: 151 miliardi di dollari in carta a breve da 4 settimane a sei mesi di scadenza più l’offerta di 28 miliardi in T-bond a due anni, ovvero due miliardi in più dei titoli in scadenza. Una valanga da 179 miliardi in attesa di nuove offerte a medio-lungo termine. Un test molto impegnativo per la credibilità della finanza Usa, superato a pieni voti, visto aumento contenuto dei tassi.

IL T-BOND BIENNALE AI MASSIMI DA 10 ANNI

Il due anni, l’emissione più sensibile alla dinamica delle decisioni della Fed, è stato assegnato al 2,25%, ai massimi da dieci anni. Ma non è stato un cattivo risultato se si pensa alla combinazione di diversi fattori negativi: l’aumento del deficit legato alla riforma fiscale e della spesa pubblica combinato con i mancati riacquisti della Fed, come previsto dl piano di rientro del bilancio della banca centrale. Il mercato non crede, in sintesi, all’impennata dell’inflazione, bensì pensa che l’aumento dei prezzi sia l’effetto collaterale e ben controllato, della ripresa. Nel valutare l’aumento dei salari di gennaio che ha scatenato le paure dei mercati, fa notare Le Monde, non si è tenuto conto che quest’anno i dirigenti hanno spostato i loro bonus di dicembre all’anno nuovo per approfittare della minor pressione fiscale della riforma Trump.

NEL 2018 MILLE MILIARDI DI NUOVA CARTA

Ma si tratta comunque di un segnale eloquente nella prospettiva del trend al rialzo del costo del denaro. Una conferma potrebbe arrivare dalla pubblicazione dei verbali dell’ultima riunione della Fed, in programma per stasera, prima di una nuova pioggia di offerte di carta di Washington.

Questa settimana infatti il Tesoro Usa tiene altre due aste, una da 35 miliardi di dollari per bond a 5 anni, un’altra da 29 miliardi di dollari per titoli a 7 anni. Quest’anno, secondo Deutsche Bank, ci dovrebbero essere 1.000 miliardi di dollari di nuove emissioni, in concomitanza, scenderà, secondo Credit Suisse, la presenza di investitori stranieri, già scesa di parecchio nel corso del 2017.

TAIWAN +2,7% DOPO IL CAPODANNO

Il trend ai rialzi delle obbligazioni ha frenato i mercati azionari, a partire da Wall Street in ribasso dopo sei giorni consecutivi di rialzo.

Stamane la Borsa del Giappone è sulla parità, mentre il dollaro continua ad apprezzarsi sullo yen: il cross si è portato a 107,7. Si indebolisce anche l’euro in ribasso dello 0,6% a 1,233 sulla valuta Usa.

Il mercato azionario di Hong Kong sale, indice Hang Seng +0,8%. La Borsa di Taiwan ha riaperto dopo la lunga pausa delle festività per la fine dell’anno lunare. L’indice Taiex guadagna il 2,7%. Shanghai e Shenzhen riapriranno i battenti solo domani. Seoul è in rialzo dello 0,7%. Mumbai +0,1%.

AMAZON (+1,4%) METTE AL TAPPETO WAL MART (-10,2%)

Wall Street è stata piegata ieri dalla batosta di Wal Mart. Il gigante della grande distribuzione è crollato -10,2% dopo la pubblicazione dei conti. Le vendite di fine anno sono risultate inferiori alle previsioni, e sembra fallito il tentativo di crescere nel commercio elettronico, sempre più dominato da Amazon +1,4%. In caduta anche Target -3% e Kroger -4,2%.

In calo il Dow Jones (-1,01%), S&P 500 -0,58%. Tiene il Nasdaq (-0,07%). In tensione il settore dei chip (+2%) dopo l’aumento dell’offerta di Qualcomm (-1,3%) su Nxp (+5,98%) a 44 miliardi di dollari, mossa che si iscrive nella battaglia della stessa Qualcomm per respingere l’Opa offensiva di Broadcomm.

PETROLIO IN DISCESA. SALE L’ATTESA PER I CONTI DI TENARIS

Scende il petrolio: greggio Brent a 64,7 dollari il barile (-0,8%), dal -0,7% di ieri. A Piazza Affari sale l’attesa per i conti di Tenaris (+0,88%). Mediobanca Securities ha confermato la raccomandazione outperform e il prezzo obiettivo a 17,5 euro. In progresso Eni (+0,56%) dopo che Banca Imi ha aumentato il prezzo obiettivo del titolo a 19,4 da 17,5 euro, confermando la raccomandazione buy.

LO ZEW RALLENTA, OGGI I DATI SULLA MANIFATTURA UE

Seduta all’insegna dell’incertezza per i listini europei alle prese con i segnali di rallentamento dell’economia percepiti dall’indice della fiducia tedesco Zew e dai sussulti di inflazione in arrivo dai titoli di Stato. Solo nel finale si sono ripresi i mercati dell’Eurozona. Oggi i dati Pmi serviranno a capire se la corsa della manifattura europea continua oppure è destinta a rallentare.

A Milano l’indice Ftse Mib ha terminato la seduta in rialzo dello 0,46% a 22.673 punti, dietro Madrid +0,91%, Francoforte +0,83% e Parigi +0,64%.

A febbraio la fiducia dei consumatori della zona euro è scesa più del previsto dai massimi di diciassette anni di gennaio secondo la stima flash a cura della Commissione europea. La Commissione ha detto che la fiducia dei consumatori è diminuita a 0,1 punti dal dato di gennaio rivisto a 1,4 punti.

UNIONE BANCARIA: “LO STALLO CONTINUA”

La due giorni di Eurogruppo ed Ecofin a Bruxelles ha registrato “la situazione di stallo” sui progressi nell‘Unione bancaria europea. È il commento del ministri dell’Economia Pier Carlo Padoan. È stata ampiamente discussa la questione dei prossimi passi verso l‘Unione bancaria in cui purtroppo si è dovuta registrare una situazione di stallo tra quanti, come l‘Italia, vedono la necessità di introdurre meccanismi di condivisione del rischio il più presto possibile, e quanti ritengono che bisogna ridurre il rischio”, ha detto Padoan. I nodi riguardano in particolare l‘istituzione di una garanzia comune sui depositi e un meccanismo europeo per gestire le crisi bancarie.

IN OFFERTA 4 MILIARDI DI CTZ. BOOM PER I BONOS SPAGNOLI

Chiusura in lieve calo per il mercato obbligazionario italiano, a meno di due settimane dal voto. Nel complesso le oscillazioni dei Btp restano contenute. Da inizio 2018 il tasso decennale si è mantenuto tra 1,90% e 2,10%, mentre lo spread ruota attorno ai 130 centesimi dall’inizio di febbraio.

Ieri il rendimento del decennale italiano si è attestato in area 2,07%, poco sopra i livelli della chiusura di ieri; lo spread su Bund si è fermato a 135 punti da 132. Il ministero dell‘Economia metterà a disposizione tra 3 e 4 miliardi di euro nel Ctz ottobre 2019 e nei Btpei maggio 2022 e maggio 2028 nell‘asta in agenda per il 23 febbraio. Nel dettaglio, l‘offerta sarà tra 1,5 e 2 miliardi per il Ctz e tra 1,5 e 2 miliardi per i due Btpei.

Per quanto riguarda le aste sul comparto medio-lungo di martedì 27, Intesa Sanpaolo prevede il lancio di un nuovo Btp 5 anni accanto alla riapertura del decennale febbraio 2028 e del Ccteu 2025, per un importo complessivo di 9 miliardi.

La Spagna ha lanciato un nuovo benchmark trentennale con scadenza 31 ottobre 2048, emesso per un importo di 6 miliardi di euro. Madrid ha collocato stamane anche 1,31 miliardi di carta a breve. Sempre sul primario la Germania ha invece collocato 3,991 miliardi del nuovo Schatz marzo 2020, con rendimento medio in salita a -0,51%.

TELECOM, BUZZI, POSTE: PIAZZA AFFARI IN FERMENTO

Diversi spunti positivi hanno caratterizzato la seduta di Piazza affari. Si è risvegliata Telecom Italia (+3,01%), in vista della presentazione del piano industriale del prossimo 6 marzo che, secondo gli analisti di Bank of America Merrill Lynch, potrebbe dare una forte spinta al titolo. Il broker ha limato il target price ( a 1,6 da 1,62 euro (che resta comunque largamente superiore alla quotazione attuale. Altro driver la separazione della ret che potrebbe aprire la strada ad un’eventuale fusione con Open Fiber.

Tra i titoli preferiti Buzzi Unicem +3,66%, in linea con l’andamento del settore: a dare il via agli acquisti sono stati i risultati di Heidelberg Cement. Secondo Mediobanca Securities la società di Casale è in condizione di approfittare della ripresa della domanda di cemento su tutti i mercati in cui opera: Usa, Germania, Benelux, Polonia e Russia. Seduta positiva anche per Cementir +1,46%.

Riparte Stm (+2,64%) sull’onda della decisione di Qualcomm di alzare l‘offerta per Nxp +6,17% da 39 a 44 miliardi dollari.

Poste Italiane (+1,5%) ha gratificato i soci con l’aumento a sorpresa del dividendo a 0,42 euro, superiore di quasi l’8% a quello del 2016. Il buon andamento dei numeri è stato assicurato dai servizi assicurativi e del risparmio gestito, con i premi netti del Gruppo Poste Vita in aumento del 2% a 20,4 miliardi ma anche dalla crescita dell’e-commerce: Poste controlla un terzo del mercato delle consegne.

Seduta positiva anche per il resto del risparmio gestito: FinecoBank +1,39%, Banca Generali +1,78% e Azimut+0,78% dopo aver completato l’acquisto di Sofia Sgr.

Buona anche la performance di Ferrari (+1,75%) che ieri ha rinnovato il contratto di partnership con Philip Morris fino al 2021.

LE BANCHE SEGNANO IL PASSO, DEBOLE MPS

A frenare Piazza Affari è stato l’andamento contrastato del settore bancario italiano (-0,15% contro +0,2% a livello continentale). Pesa l’eco dei contrasti sull’evoluzione dell’Unione Bancaria.

Intesa chiude in calo dello 0,6% nonostante il giudizio buy in arrivo da Ubs che ha alzato il target price a 3,35 euro da 3,25 euro. Meglio Unicredit (+0,39%) e Banco Bpm (+1,19%).

Non si arresta la caduta di Banca Monte Paschi (-0,93%). Al secondo giorno dell’aumento di Creval si assesta la frana del titolo -0,19%. In forte crescita il valore del diritto +9%.

RECORDATI MAGLIA NERA

Tra le utilities lieve rialzo per Terna (+0,13%). Per merito della generazione di cassa, l’indebitamento è sceso a 7,8 miliardi.

Fanalino di coda del paniere principale è stata Recordati (-2,15%). Seduta negativa per Pirelli (-1,41%) e Ima (-0,79%) nonostante i buoni risultati 2017. Kepler Cheuvreux ha aumentato il prezzo obiettivo del titolo a 85 da 82 euro (buy).

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