Nei giorni scorsi si è molto parlato del fatto che la fase rialzista del mercato dei titoli di stato potrebbe essere alla fine. Per oltre 35 anni, i titoli sovrani come i titoli del Tesoro statunitense o i Bund tedeschi hanno avuto rendimenti eccezionali.
Con il calo dei tassi di inflazione, i rendimenti obbligazionari sono costantemente diminuiti. E quando i rendimenti diminuiscono i prezzi delle obbligazioni salgono, soprattutto quelle a lungo termine. Almeno per un decennio i pessimisti hanno temuto che i bei tempi non potessero durare.
Alla fine, i rendimenti sarebbero aumentati. E ci sono delle buone ragioni per pensare che potremmo essere vicini al punto di svolta. A seguito dei recenti tagli fiscali negli USA, ci si è concentrati molto sulla crescita delle emissioni obbligazionarie e sui segnali di diminuzione di interesse da parte delle autorità cinesi.
Poi ci sono persistenti preoccupazioni riguardo alla progressiva diminuzione del sostegno derivante dalle politiche monetarie non convenzionali. Tuttavia, c’è un terzo fattore che ha ricevuto meno attenzione. Per quasi due anni, i tassi di inflazione di pareggio derivanti da titoli indicizzati all’inflazione sono aumentati sia in Germania che negli Stati Uniti. Gli aumenti sono stati moderati, ma abbastanza costanti.