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Bond Paesi emergenti: “diversificare” è la parola chiave

Il tema della caduta dei prezzi del petrolio continua a dominare il dibattito sui mercati delle obbligazioni emergenti. Le turbolenze sul mercato finanziario russo stanno iniziando ad avere ripercussioni sui mercati emergenti, ed è più importante che mai trattare l’asset class con un approccio selettivo e attento alla diversificazione. Ci saranno come sempre vincitori e vinti, anche nel contesto attuale.

L’attenzione è stata rivolta in gran parte ai BRIC, ma c’è un ampio ed eterogeneo gruppo di più di 60 paesi emergenti da cui selezionare le migliori opportunità, con mercati e cicli economici diversi tra loro. I vincitori si trovano principalmente nell’Est Europa, dove si sta realizzando una storia positiva di riequilibrio. La maggior parte dei Paesi hanno già raggiunto la stabilità, sono più forti e stanno crescendo più velocemente di altre regioni.

L’area del Sud America offre opportunità attraenti di esposizione alle obbligazioni locali, in quanto le varie economie hanno una debole dinamica di crescita economica e i tassi, nella maggior parte dei casi, sono normalizzati o sono interessanti in termini di valutazioni. In particolare, guardiamo con interesse ai tassi d’interesse del Brasile che ha registrato buone performance a seguito di sviluppi politici positivi, con la nomina del nuovo ministro delle finanze favorevole a un’economica di mercato. Pensiamo che buone opportunità di investimento si trovino anche in alcuni piccoli mercati di frontiera attualmente trascurati dagli investitori, come per esempio lo Sri Lanka e la Repubblica Dominicana.

Per quanto concerne la duration, riteniamo che la curva del rendimento del Brasile e della Colombia sia attraente, poiché in questi Paesi le banche centrali hanno già intrapreso la strada verso il rialzo dei tassi e la curva dei tassi reali offre valutazioni interessanti rispetto ai fondamentali.

Per quanto riguarda il mercato delle valute estere abbiamo aggiunto posizioni lunghe sullo zloty polacco, il fiorino ungherese e la rupia indiana sulla base di una forte dinamica di crescita economica e in considerazione del miglioramento dei fondamentali esterni. Abbiamo introdotto anche posizioni corte nei mercati le cui valute sono collegate all’andamento delle materie prime, come per esempio il real brasiliano, il peso colombiano e il Nuevo Sol peruviano, le cui valutazioni non sono ancora a buon mercato, in particolar modo se confrontati con il peso cileno.

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