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Bond Intesa Sanpaolo, nuova obbligazione a 8 anni: boom di ordini per oltre 4 miliardi

Il nuovo bond a 8 anni lanciato da Intesa Sanpaolo fa subito il pieno di ordini: si tratta di un’obbligazione senior non preferred da 1,5 miliardi di euro che è arrivata a raccogliere 4,3 miliardi. Ecco tutti i dettagli

Bond Intesa Sanpaolo, nuova obbligazione a 8 anni: boom di ordini per oltre 4 miliardi

Il nuovo bond a 8 anni lanciato ieri da Intesa Sanpaolo fa subito il pieno di ordini. La banca guidata dal Ceo Carlo Messina, infatti, ha scelto una scadenza al 2032 per tornare sul mercato obbligazionario. L’istituto ha collocato presso investitori istituzionali un bond senior non preferred da 1,5 miliardi di euro, arrivando a raccogliere ordini per 4 miliardi. Più nel dettaglio, scrive Milano Finanza, si tratta di titoli con facoltà di rimborso anticipato esercitabile dall’emittente dopo 7 anni, vale a dire il 16 settembre 2031.

Bond Intesa Sanpaolo, i dettagli dell’emissione

A partire dal 16 settembre di quest’anno, dunque, le obbligazioni fruttano interessi a tasso fisso pari al 3,85% pagabile in rate annuali posticipate il 16 settembre di ogni anno a partire dal 2025 fino al 2031. Qualora il rimborso anticipato non venisse esercitato alla call date, la cedola sarà rideterminata a tasso variabile e sarà pari al tasso Euribor a 3 mesi maggiorato di 148 punti base.

Bond Intesa Sanpaolo, picco di ordini per l’obbligazione

L’emissione, sottolinea ancora Mf, ha suscitato grande interesse da parte degli investitori, raccogliendo ordini per più di 1,5 miliardi già nella prima ora dal lancio e raggiungendo il picco di oltre 4,3 miliardi con 230 investitori in fase di chiusura del libro ordini (68% fund manager, 12% assicurazioni e fondi pensione, 7% istituzioni ufficiali, 7% hedge funds e 6% banche). Quanto alla distribuzione geografica la parte del leone l’ha fatta il Regno Unito con il 30%, subito dietro la Francia (23%) a seguire – con il 16% – il trittico Germania-Austria-Svizzera, il 9% l’Italia, il 6% Singapore, il 5% il Benelux, il 5% la Spagna e il 4% i Paesi Nordici.

Le banche che hanno partecipato al collocamento sono state, oltre alla divisione Imi Cib di Intesa Sanpaolo, Bnp Paribas, BofA Securities, Santander, Societe Générale, Ubs e Unicredit.

Vale la pena ricordare che l’ultima emissione di Intesa Sanpaolo risale ad aprile del 2024: si trattava di un bond dual tranche (uno a tasso variabile a 3 anni e uno green a tasso fisso a 6,5 anni) da 2 miliardi di euro che ha raccolto ordini complessivi per oltre il doppio dell’ammontare: 5 miliardi.

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