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Bond in rally: l’Emilia mette il turbo ai Btp e le Borse cercano il rimbalzo

FIRSTonline

Il numero dei morti è arrivato a 106. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito “alto” il rischio globale legato al coronavirus, correggendo i precedenti report che lo indicavano come “moderato”. Gli effetti dell’epidemia di coronavirus sono sempre più estesi nonostante la quarantena senza precedenti imposta alla seconda economia del pianeta.

Pechino ha già esteso le vacanze del Capodanno lunare al 2 febbraio a livello nazionale e fino al 9 febbraio per Shanghai. La più grande città siderurgica del paese, nella provincia settentrionale di Hebei, Tangshan, ha sospeso tutti i trasporti pubblici nel tentativo di prevenire la diffusione del virus.

IN FORTE CALO TOKYO E LA COREA

Ma il virus ha colpito anche le piazze finanziarie. Singapore, ieri chiusa, stamane arretra del 2,6%; fa peggio il Kospi coreano: -3,1%. Tokyo, l’unica piazza aperta lunedì, aggiunge un altro -1% alle perdite di inizio settimana. Sul fronte delle valute guadagna posizioni lo yen; debole lo yuan nonostante l’attività sia ai minimi.

E gli effetti dell’epidemia, che secondo l’università di Hong Kong riguarda almeno 25 mila persone a Wuhan più altre 44 mila che per ora non mostrano sintomi, non si limitano alla Cina. Ieri Wall Street ha vissuto la peggior seduta degli ultimi tre mesi: Dow Jones e S&P 500 -1,57%, Nasdaq -1,89%.

GIÙ APPLE ALLA VIGILIA DEI CONTI

Correggono, alla vigilia della presentazione dei conti, che si aprirà stasera a listini chiusi con Apple, i Big della tecnologia, ma fanno ancor peggio i titoli del comparto energia (-2,76%), a fronte dello scontato rallentamento dei commerci. Brent e Wti ieri hanno perso un altro 2%; stamattina prezzi poco mossi. L’Arabia Saudita, primo produttore mondiale di greggio, ha dichiarato che sta “monitorando da vicino” l’impatto del coronavirus sul mercato del greggio, ma al momento pensa che la crisi avrà un “impatto molto limitato”.

AL VIA IL VERTICE DELLA FED, STAMANE PROVE DI RIPRESA

L’emergenza coglie le autorità monetaria in un momento delicato. Giovedì si terrà l’ultima riunione della Bank of England guidata da Mark Carney alla vigilia della Brexit. Non è escluso un seppur improbabile taglio dei tassi. La Fed, che si riunisce tra oggi e domani, non dovrebbe prendere decisioni sul costo del denaro.

La peste infuria, insomma. Ma i mercati già guardano al dopo, ricordando il rally (+10%) che seguì la tragedia della Sars. Stamane i futures su Wall Street e sulle Borse europee salgono di mezzo punto: nessuno vuole perdere l’appuntamento con le trimestrali (145 in settimana).

IN RALLY LE OBBLIGAZIONI: L’EMILIA METTE IL TURBO AI BTP

Si sono mossi al rialzo i prezzi delle obbligazioni. Il rendimento del Treasury a 10 anni è sceso a 1,61%, sui minimi degli ultimi otto anni. Bund tedesco a -0,385%, minimo da novembre.

L’immagine spettrale di Wuhan, una delle capitali dell’auto cinese ridotta a città fantasma dalla furia dell’’epidemia, ha fatto passare in secondo piano il resto dell’attualità finanziaria, trascinando al ribasso tutti i listini, nonostante alcuni segnali positivi, come la revisione al rialzo da parte del governo tedesco della stima di crescita economica per quest’anno all’1,1% dall’1,0% precedente. Assai più rilevante la corsa dei Btp sull’onda dei risultati dell’Emilia-Romagna.

ANCORA PIAZZA AFFARI IN ROSSO. DEBOLI AUTO E LUSSO

Dopo un tentativo iniziale di resistenza grazie al comparto bancario, anche Piazza Affari è precipitata ieri in rosso allineandosi agli altri mercati: -2,31% a 23.416 punti base; in linea con Londra (-2,28%), comunque meglio di Francoforte (-2,73%) e Parigi (-2,68%). Madrid -2,05%.

Tutti i settori europei sono in rosso: tra i più penalizzati ci sono Materie Prime, Trasporti, Lusso e Auto, con perdite tra il -2 e il -4%.

La vittoria del centrosinistra in Emilia-Romagna ha scacciato i timori di elezioni anticipate, mettendo il turbo ai Btp. Il rendimento decennale scende di 18 punti base, sui minimi da novembre, a 1,04%. Cala lo spread a un minimo di 138 punti base, dai 158 di venerdì, per poi chiudere a 143. Il rendimento del Bund decennale scende a -0,37%, minimo da metà dicembre, in linea con l’andamento dei prezzi del mercato obbligazionario americano, grazie al crollo dei rendimenti. Il Treasury a 10 anni ieri rendeva l’1,61%, -7 punti base, sui minimi degli ultimi otto anni.

La tendenza promette risultati record in occasione delle prossime aste del Tesoro: giovedì andranno all’ asta 8,75 miliardi di Btp a 5 e a 10 anni più in Ccteu scadenza 2023.

SOLO 4 BLUE CHIPS CON IL SEGNO PIÙ

Chiude in terreno positivo solo un decimo delle 40 blue chip del paniere principale: Poste Italiane +0,3%, Banco Bpm +0,7%. Frenano anche le grandi banche. Intesa e Unicredit -1%.

Ben più marcata la discesa del risparmio gestito: Azimut -3%; Anima -4,3%; FinecoBank -3,6%.

CNH IN PROFONDO ROSSO, FCA-2,5%

La peggiore blue chip è stata Cnh Industrial (-6%).

Non si sottrae al tiro al bersaglio il comparto delle utility, pur favorito dal calo dei rendimenti: Enel-1,3%, Snam -1,4%, Terna -0,5%. Si salva Italgas (+1%), Kepler ha promosso il giudizio da Hold a Buy, target da 5,60 a 6,30 euro.

Fca (-2,5%) ha presentato una mozione alla Corte distrettuale di Detroit chiedendo di rigettare le accuse di General Motors secondo cui Fca avrebbe pagato rappresentanti sindacali per far salire il costo del lavoro della casa automobilistica.

Vanno giù i titoli del lusso: Tod’s -5%, Ferragamo -4,5%, Moncler -5%. Brunello Cucinelli arretra del 5%.

Assai più contenuto il caso di Atlantia (-1%): il forte ridimensionamento del M5s allontana i rischi di revoca delle concessioni.

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