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Bond alle stelle, il rebus inflazione frena Nasdaq e Borse

Photo by Nik Shuliahin on Unsplash

Nasdaq in caduta, obbligazioni Usa alle stelle. Se la missione del presidente della Fed Jerome Powell era quella di rassicurare i mercati sul rischio inflazione, si può dire che è fallita. Ma la reazione dei mercati di fronte alla decisione di garantire tassi bassi fino al 2024 non è certo una sorpresa: a questi livelli conviene investire sui Bond che tentare la sorte sui titoli hi tech. Ma per la Fed, che ne è consapevole, conta di più proteggere la crescita, a rischio di scatenare effetti collaterali indesiderati. La settimana si avvia così a tingersi di rosso nel finale. Fa parziale eccezione l’Europa, che ha archiviato l’inchiesta su AstraZeneca sentenziando che “il vaccino è sicuro ed efficace”. Perciò la somministrazione riprenderà già oggi. Da recuperare ci sono circa 200mila iniezioni, perse da lunedì, giorno dello stop. Ci vorranno almeno un paio di settimane. Per il danno politico e psicologico, chissà.

CINA -2,5%, STOP DELLA BOJ ALL’ACQUISTO DI ETF

Il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen è in ribasso del 2,5%.

L’Hang Seng di Hong Kong è in calo del 2%. Nikkei di Tokyo -1,2% nel finale di seduta. Stanotte la Banca del Giappone ha comunicato, nel quadro di una revisione delle sue azioni di politica monetaria, che lascerà già libertà di movimento alle obbligazioni, ridurrà gli acquisti di ETF azionari sul Nikkei e si concentrerà sul Topix, l’indice generale della Borsa di Tokyo.

TRA CINA E USA FINISCE (QUASI) A BOTTE

Oltre all’effetto della discesa del Nasdaq, i mercati asiatici scontano l’esito burrascoso del primo vertice tra il segretario di Stato Anthony Blinken e il suo omologo cinese Yang Jiechin. È andata peggio del previsto. Il diplomatico Usa ha attaccato Pechino su Hong Kong, Taiwan e sulla repressione degli Uighuri. Violenta la replica: “Avete una mentalità da guerra fredda e ci aggredite un po’ dappertutto. Ma sono solo pretesti perché non sapete affrontare le diseguaglianze e l’ingiustizia razziale”. Una filippica di un quarto d’ora cui Blinken ha voluto replicare chiedendo la presenza dei giornalisti in sala.

OBBLIGAZIONI ALLE STELLE, IL NASDAQ PERDE IL 3%

Drammatica ieri la seduta di New York. Ieri sera l’indice dei tech ha perso il 3%, stamattina il future è sulla parità. L’S&P500, salito mercoledì sui massimi della storia, ha perso l’1,5%. Resiste il Dow Jones (-0,46%).

Non si è salvato nessuno dalla frana del listino di Times Square: Apple e Amazon lasciano sul campo oltre il 3%.

SALE AMC, GLI AMERICANI TORNANO AL CINEMA

Positiva la performance di Amc (+4%). La più importante società di sale cinematografiche fa sapere che per il fine settimana le prenotazioni hanno già toccato il 98% dei posti disponibili. L’effetto pandemia è svanito.

Alla base del tracollo c’è il balzo all’insù dei tassi dei T bond decennali, schizzati oltre l’1,75%, ai massimi da 14 mesi. I rendimenti delle obbligazioni corporate sfiorano ormai il 3%, una concorrenza insostenibile per i titoli tecnologici, saliti in modo impressionante nel corso della pandemia, nel momento di maggiore afflusso di liquidità da parte di governi e banche centrali. Ora, che l’inflazione rende probabile una chiusura del rubinetto, il Nasdaq si comporta come se fosse un bond a cento anni.

IL PETROLIO ARRETRA DEL 7%

Brusca caduta anche per il prezzo del petrolio, sceso in poche ore del 7%. Il Wti è sceso sotto quota 60 dollari il barile, stamattina siamo a 59,9 dollari. All’origine un calo degli acquisti cinesi ma, soprattutto l’aumento del costo delle operazioni speculative al rialzo.

EUROPA, GRAZIE ALL’AUTO IL DAX PRENDE IL POSTO DEL NASDAQ

I mercati europei ieri hanno sostituito il Nasdaq con l’indice tedesco Dax quale motore del rialzo dei listini azionari. Merito innanzitutto dell’auto, ieri in assestamento dopo i forti guadagni: da inizio anno Volkswagen (che ieri ha superato Sap per valore di mercato) avanza del 55%, Daimler +25%, BMW +22%. E il Financial Times non esita a paragonare il ceo tedesco Herbert Dies nientemeno che a Elon Musk non escludendo una prossima rivincita del manager teutonico, cresciuto all’ombra dei grandi di Wolfsburg al genio rivoluzionario dell’uomo più ricco del pianeta.

TLTRO, LA BCE DÀ OSSIGENO AL SISTEMA

A dare ossigeno al settore bancario europeo ci ha pensato anche la Bce, che in occasione dell’asta per i finanziamenti a tasso ultra-agevolato per il credito ha erogato 330,501 miliardi di euro nella prima operazione sulla scadenza tre anni in ambito Tltro III, da quando le condizioni sono state rese ancora più vantaggiose. I fondi assegnati vanno a sostituire 233,5 miliardi in scadenza. All’operazione odierna hanno aderito 425 banche. In quella precedente, in dicembre, l’ammontare assegnato era stato pari a poco più di 50 miliardi, con la partecipazione di 156 istituti di credito. Ininfluente appare la decisione dell’Ema sul vaccino di AstraZeneca, ritenuto “sicuro ed efficace”, ma arrivata alla fine della seduta. La somministrazione dei vaccini in Italia riprenderà oggi, ha anticipato il premier Mario Draghi.

MILANO +0,40%, LA BOE NON TOCCA I TASSI

Piazza Affari è salita dello 0,40%, a quota 24.360, nonostante l’avvio in rosso del Nasdaq e il brusco calo del petrolio. In rialzo gli altri listini: Parigi +0,13%; Amsterdam +0,25%; Madrid +0,32%.

Londra +0,24%. La Bank of England ha mantenuto invariato il tasso d’interesse ai minimi storici dello 0,1%. La Banca centrale ha anche mantenuto invariate le dimensioni del programma di acquisto di bond, a 895 miliardi di sterline.

La corsa è però guidata da Francoforte: +1,33%, al nuovo massimo, estendendo i guadagni da gennaio a +7,30%. In grande evidenza ieri Deutsche Bank (+4%). Nonostante i recenti rialzi il rapporto prezzo/utili, pari a 22 volte, resta tra i più bassi.

TIENE IL DECENNALE: SPREAD A 96, RENDIMENTO A 0,69%

Il Btp chiude con tassi in calo dopo l’operazione Tltro, in controtendenza rispetto ai governativi della zona euro che hanno visto rendimenti in rialzo sulla scia dei Treasuries.

Il decennale archivia la seduta con uno spread sul Bund a 10 anni a 96 punti dai 99 della chiusura precedente. Il tasso di riferimento si attesta in area 0,69%, rispetto a 0,72% dell’apertura e a 0,7% di ieri a fine seduta. Il tasso del trentennale tedesco ha toccato il livello più alto da oltre un anno sulla scia del rialzo dei tassi Usa.

STELLANTIS E CNH SUGLI SCUDI

Il rialzo dell’automotive ha raggiunto oggi anche Piazza Affari: Il comparto guida l’indice (+1,51%) davanti alle banche (+0,97%). In testa al listino brilla Cnh Industrial (+3,75%), su cui continua il pressing dei possibili compratori cinesi. Avanza anche Stellantis (+2,98%).

IL VIA LIBERA AI DIVIDENDI LANCIA MEDIOLANUM

Il via libera alla parziale distribuzione dei dividendi da parte della Vigilanza Bce favorisce invece il comparto dell’asset management: Banca Mediolanum sale del 2,52%. Nel comparto del credito continua l’attenzione su Banca Bpm +0,90%. Bene Intesa (+1,57%). Resta in evidenza Unicredit (+0,39%). Mediobanca +0,04%.

L’intonazione positiva si è rafforzata dopo che ieri il Presidente della Vigilanza Europea, Andrea Enria, ha anticipato che le banche potranno ritornare all’ordinaria politica di distribuzione dei dividendi entro il prossimo autunno.

ENEL: MENO RICAVI, PIÙ UTILI E DIVIDENDI

Enel è scesa dell‘1,2%, nel giorno dei risultati definitivi 2020, diffusi a mercati chiusi. Il giro d’affari è sceso quasi del 20% (64,9 miliardi contro 83) ma l’utile netto è salito del 20% (2,61 miliardi di profitti) il che ha permesso all’azienda controllata dal ministero dell’Economia (primo socio con il 23,6% delle azioni) di proporre un dividendo a sua volta in salita di un 9% rispetto a un anno fa.

Parlando in videoconferenza con gli analisti di mercato, l’ad Francesco Starace ha annunciato che “in linea con il piano strategico e i suoi obiettivi di decarbonizzazione e digitalizzazione, prevediamo di accelerare gli investimenti nelle rinnovabili, nel miglioramento della qualità e della resilienza delle reti, nonché nell’elettrificazione dei consumi”.

Debole Snam (-0,24%), anche se, secondo Equita, ha presentato “risultati migliori delle stime sia a livello operativo che di utile netto”.

BIDEN SPINGE BUZZI, DUBBI DEL GOVERNO SULLA RETE UNICA A TIM

In grande evidenza anche Buzzi (+1,49%), tra i probabili protagonisti della riscossa Usa nel settore costruzioni.

La buona intonazione delle tlc europee aiuta ancora Tim (+1,1%). Exane Bnp alza il giudizio a Neutral. “È necessario che si trovi nel più breve tempo possibile una soluzione sulla cosiddetta rete unica – ovvero l’integrazione della rete fissa di Tim con quella di Open Fiber – che garantisca una rapida ripresa delle attività di cablaggio della rete in fibra a banda larga”. Lo ha detto nel corso di un’audizione parlamentare il ministro dell’Innovazione Tecnologica, Vittorio Colao.

CROLLA IL PETROLIO MA ENI FESTEGGIA ANCORA

Eni (+0,4%) avanza nonostante la giornata difficile del petrolio. Il cane a sei zampe continua a festeggiare l’assoluzione del tribunale di Milano dei vertici Eni, compreso l’ad Claudio Descalzi per le presunte tangenti pagate dal gruppo petrolifero e da Shell in Nigeria. “La sentenza di piena assoluzione elimina una fonte di rischio che pendeva da diversi anni sul titolo”, scrive Equita nel daily. Secondo il broker Bestinver, “la notizia è positiva per Eni, ma non ha impatti significativi sul titolo perché il mercato aveva sempre dato poco peso al caso”. Il gruppo ha depositato in procura a Milano una richiesta di patteggiamento nell’inchiesta sul rinnovo di alcune licenze estrattive in Congo dopo che i pm hanno derubricato l’ipotesi di reato da corruzione internazionale a induzione indebita.

GIÙ NEXI, JP MORGAN TAGLIA DIASORIN.

I ribassi più forti riguardano Nexi (-2,68%) ed Amplifon (-1,72%). Segue Diasorin (-1,3%). Morgan Stanley abbassa il giudizio Underweight, target price a 124 euro.

MEDIASET LANCIA UN’OFFERTA IN FRANCIA SU M6

Da segnalare la buona prestazione dei titoli editoriali. Mediaset +1,2%. Reuters scrive che il Biscione ha presentato un’offerta preliminare per la quota detenuta da Bertelsmann nella Tv francese M6.

Rcs si apprezza del 2,82%, nonostante abbia chiuso il 2020 con un utile netto di 31,7 milioni, più che dimezzato rispetto ai 68,5 milioni del 2019 e un Ebitda di 83,1 milioni (da 153,3 di un anno prima).

AIM, LE MATRICOLE SALGONO A 139

Nell’Aim Italia fuochi d’artificio su Casasold (+18,92%), Pmi innovativa specializzata in servizi immobiliari, oggi al debutto. Sale così a 139 il numero delle società quotate sul mercato dedicato alle piccole e medie imprese. Si tratta della terza ammissione dell’anno sul listino.

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