Alberto Bombassei lancia il suo programma per Confindustria. L’associazione degli industriali deve “cambiare in profondità”, “deve essere efficiente ed autorevole, più associazione e meno apparato burocratico“. Queste le parole usate dal presidente di Brembo in una nuova lettera agli imprenditori. Candidato numero uno alla presidenza di viale dell’Astronomia, Bombassei ha incassato appena ieri il convinto appoggio dell’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, oltre al placet di Luca Cordero di Montezemolo, intervistato oggi dalla Stampa.
Secondo il patron della Brembo, “da tutti, dalle grandi come dalle piccole imprese, dalle territoriali come dalle categorie, è emersa forte la richiesta di cambiare”. Una necessità “di rendere più incisiva l’azione di Confindustria – si legge nella lettera -, di aumentare la capacità di coinvolgimento delle associazioni e delle imprese nella nostra attività quotidiana di elaborazione delle proposte e delle soluzioni dei problemi delle nostre aziende”.
L’Associazione, secondo Bombassei, “deve essere un luogo ambito per le migiori professionalità”. Basta “con i piccoli centri di potere”. Quanto al Centro Studi, “deve essere autorevole punto di riferimento nel dibattito economico europeo”.
Poi i contratti, che devono essere tagliati su misura per le aziende. Occorre assicurare “a tutte le imprese la possibilità di scegliere, tra le diverse soluzioni che dobbiamo definire a livello interconfederale, il modello di contrattazione più coerente con le proprie esigenze”.
Senza mai citare direttamente l’articolo 18, Bombassei chiede di abbandonare del passato, che “devono essere sostituiti senza avere timore di adottare soluzioni più funzionali alle esigenze di produzione che mutano continuamente”, travolgendo “quelle che consideravamo certezze e che ora risultano ostacoli allo sviluppo, alla crescita, alla buona occupazione”.
Il 2012 sarà “un anno di recessione” e “oggi è urgente uscire da questa situazione e riguadagnare prospettive di crescita”. Per Bombassei le “leve” su cui agire sono quattro: “il credito, gli investimenti infrastrutturali, l’innovazione e la ricerca, l’apertura di nuovi mercati”.
Sul fronte del credito, il patron della Brembo ritiene “urgente” avviare subito un tavolo con l’Abi per “chiarire tutti i punti di contrasto”, scongiurando la stretta creditizia. Per le infrastrutture, poi, occorre puntare sugli investimenti e “creare un quadro normativo – scrive Bombassei – che favorisca una rapida realizzazione delle opere”. Quanto all’innovazione e alla ricerca, bisogna “dare priorità allo sviluppo dell’economia digitale” e, poi, “tutte le imprese devono essere raggiunte da una rete a larga banda”. Infine il capitolo internazionalizzazione: “La Confindustria dovrà favorire l’apertura dei nuovi mercati per le imprese associate”.
A sostegno di Bombassei si è espressa anche Ciccolella, azienda floreale quotata a Piazza Affari. “L’elezione di Bombassei al vertice di Confindustria avrebbe un significato di forte rinnovamento di Confindustria – ha detto il presidente, Vincenzo Ciccolella -Questo nulla toglie alle qualità umane e professionali dell’altro candidato Giorgio Squinzi, ma il programma di Bombassei appare più innovativo e punta alla modernizzazione del Paese, in linea con l’operato del governo Monti”.