Mattinata in profondo rosso per le Borse europee. L’indice FtseMib -1,7% accelera il ribasso alle 12. Anche Francoforte, Parigi e Londra perdono oltre l’1,6%. La migliore è Madrid- 1.13%.
Il rendimento del Btp 10 anni scende a 1,48% con lo spread che si contrae a 95 punti base.
Ai motivi di debolezza geopolitici e finanziari già noti, si è aggiunta stamane una nuova incognita asiatica: la Corea del Nord ha fatto esplodere nella notte un ordigno termonucleare, il primo all’idrogeno.
Torna intanto a soffrire il petrolio: Brent – 2,3% a 35,6 dollari, al livello più basso dal 2004. Pesano di più i nuovi segnali di crisi dell’economia cinese, in arrivo stavolta dal settore servizi. Tiene la Borsa di Shanghai, grazie agli acquisti del fronte pubblico. Ma lo yuan è ai minimi dal 2004. Intanto lo yen vola rispetto sia rispetto al dollaro che all’euro (1,0727 sulla valuta Usa).
L’incertezza continua a premiare oro, dollaro e bond governativi.
Cross Euro Dollaro in discesa a 1,074 da 1,078 di ieri.
L’oro mette a segno il terzo rialzo di seguito e si spinge fino a 1.082 dollari l’oncia.
Sul fronte societario, rientra il rimbalzo di Volkswagen (ora -0,1%) innescato dalla conferenza stampa a Las Vegas del responsabile del brand Herbert Diess, che si è detto convinto di poter trovare “una soluzione accettabile” nella causa intentata dagli Usa contro Wolfsburg.
Avanti in controtendenza Orange +0,6% a Parigi dopo la conferma della ripresa dei colloqui Bouygues Telecom per un possibile merger che porterebbe alla nascita di una compagnia con oltre il 50% delle linee fisse e mobili del mercato francese.
Telecom Italia perde l’1,3%.
A Piazza Affari avanza solo Ferrari +3,4%, al terzo rialzo consecutivo. Da inizio 2016 il titolo ha guadagnato il 5% contro il -3,5% registrato dal FtseMib. Il prezzo corrisponde a circa 49,55 dollari, un valore ancora inferiore a quello del collocamento a Wall Street avvenuto lo scorso 20 ottobre a 52 dollari.
In ribasso invece Fiat Chrysler – 3,3%. Stamattina gli analisti di Goldman Sachs hanno rettificato il target price a seguito dello scorporo di Ferrari portandolo a 13 dollari (12 euro) e confermando il titolo nella sua Conviction Buy List, la lista dei titoli da acquistare senza dubbi.
Perdono colpi tutti i settori, a partire dal lusso.
La notizia più negativa arriva a Hong Kong: stamane Prada ha accusato un calo del 5% alla Borsa dell’ex colonia britannica. In tre sedute il titolo ha perso nel 216 oltre il 10%, dopo una caduta del 45% nel 2015. Rispetto ai massimi del 2013 la perdita è de 70%. A peggiorare la situazione contribuisce la decisione di Pechino di svalutare lo yuan rendendo così più costosi gli acquisti di beni di lusso.
I dati cinesi pesano anche sugli altri titoli del settore. A Parigi Lvmh -2,8% torna sui minimi da agosto. A Piazza Affari Ferragamo, al quarto calo consecutivo, scivola su nuovi minimi da 12 mesi a 20,03 euro. Da inizio 2016 perde l’8%. Giù anche Moncler -1,5%, Tod’s -1,3%, Brunello Cucinelli -1,5%, Luxottica -1%.
Male anche i petroliferi: Eni -2,3%, Saipem -2,6%, Tenaris-3%.
Tengono meglio le utility: Enel -1,2%, Snam -0,9%, Terna -0,8%, Enel Green Power -1,2%.
Tra le banche continua la frana di Montepaschi -3,2% a nuovi minimi storici.
Arretra anche Unicredit -2,2%. Stamattina gli analisti di Jp Morgan hanno tagliato il target price sul titolo a 4,9 euro dai 6,1 euro precedenti. Intesa -0,6%.
Giù le Popolari: Bpm -1,5%, Popolare Emilia Romagna -1,3%, Banco Popolare -1,3%.
Arretrano anche i titoli degli asset manager, malgrado i dati positivi sulla raccolta: Azimut -3,6%, Banca Mediolanum -3,6%, Anima -3,8%. Più limitato il calo di Poste-0,9%.