Nei primi dieci giorni di sperimentazione, Bologna città 30/km, i bolognesi hanno capito di essere la prima città italiana ad attuare limitazioni di velocità ad auto e moto e si vanno convincendo che era giusto fare così. Per la sicurezza stradale, per l’ambiente, per vivere in una città meno pericolosa. Qualche problema è stato sollevato da commercianti e imprenditori, ma il Comune ha aperto loro le porte per aggiustare il tiro, se è il caso. “Abbiamo incontrato i rappresentanti delle imprese bolognesi riunite nel tavolo TimBo, per ascoltare e condividere le valutazioni del mondo produttivo rispetto alle prime fasi della Città 30. È stato un importante momento di confronto, aperto e costruttivo, che ha portato alla decisione congiunta di condividere un monitoraggio durante tutta la fase di sperimentazione, che si chiuderà a dicembre”, così l’assessora Valentina Orioli.
Bologna 30 Km/h: due Matteo a duello
Ci sono sei mesi di tempo per salire di livello, migliorare la mobilità urbana e avvantaggiarsi dei circa 30 milioni di euro stanziati dal Comune. E’ arrivato il momento di cambiare mentalità. Francesco Guccini emiliano-romagnolo doc lo scrive in una lettera al Corriere della Sera. “Come potrei mai essere contro le zone 30? L’obbligo dei 30 Km orari in alcune zone della città, con tutte le conseguenze che può comportare una velocità così ridotta per le auto e per le moto, potrebbe costringere i cittadini a privilegiare le bici e i mezzi pubblici, a tutto vantaggio della sicurezza, della riduzione del traffico e anche dell’inquinamento”. Il Corriere aveva riportato male il suo pensiero in un’intervista e lui ha reagito. Va bene la bici, ma qui siamo anche nella terra dei motori e della Mille Miglia evocata da Lucio Dalla in “Nuvolari”. Guccini, però, ha messo nei guai il sindaco Matteo Lepore. Il Matteo del Comune (“il Sindaco Lepore fa bene a portare avanti questi provvedimenti”) è ora contro il Matteo del governo (“un provvedimento del genere non diminuirà la circolazione dei veicoli e l’inquinamento, ma complicherà e rallenterà la vita della città) a proposito di Milano nel 2024.
Bologna 30 km/h: il 70% delle strade a scorrimento ridotto
La giunta di Bologna sta mettendo mano a strade, incroci, piazze pedonali e scolastiche, piste ciclabili, abbattimento di barriere architettoniche. In concreto, nei prossimi mesi, dice il Comune, i cittadini saranno informati anche meglio su quali saranno le strade a 30 e quelle dove si procederà a 50 e 70 km/h. Bologna vuole essere la prima vera Città 30 in Italia e se si è ispirata a Parigi, lì non c’è mai stata vera protesta, almeno su questo argomento. A Bologna la velocità ridotta riguarderà il 70% delle strade del centro abitato. Il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini può stare tranquillo. Se passa da Bologna, fino a settembre l’ufficio Mobilità Sostenibile del Comune dice che metterà a posto la segnaletica stradale, sarà “benevola” con i trasgressori perché le sanzioni scatteranno solo dal 1 gennaio 2024. La vita della città non si rallenterà. Speriamo di avere “soltanto” meno incidenti, meno inquinamento e meno stress. Poi per chi lo desidera e vuole andare forte, la pista di Imola è a pochi chilometri.