Un’esplosione alla Toyota Material Handling di Bologna ha fatto crollare una parte di un capannone e ha provocato due morti, un ferito grave e una decina in condizioni più lievi. È accaduto nel tardo pomeriggio di mercoledì. Le vittime erano due giovani lavoratori: Lorenzo Cubello, di 37 anni, e Fabio Tosi, 34 anni, entrambi nati a Bologna. Tra i feriti, uno è ricoverato in gravi condizioni, altri dieci sono stati soccorsi fra il Maggiore ed altri ospedali della provincia bolognese, ma le loro condizioni non destano particolare preoccupazione.
L’azienda, che si trova nella zona di Borgo Panigale, alla periferia della città, è una delle più importanti del distretto meccanico bolognese, produce carrelli elevatori e occupa circa 850 persone. L’attività è stata fermata.
A provocare l’esplosione sarebbe stato un compressore, ma quanto successo passerà al vaglio degli inquirenti.
Esplosione a Bologna, il sindaco Lepore: “Ennesima strage sul lavoro”
Il sindaco di Bologna Matteo Lepore, presente sul posto nella serata di martedì, ha commentato: “si tratta dell’ennesima strage sul lavoro“, ha detto. Il territorio bolognese, solo sei mesi fa, ha subito un altro gravissimo incidente sul lavoro, la strage dei sette tecnici che stavano lavorando a un collaudo nella centrale idroelettrica di Suviana.
Lo sciopero programmato
Il tema della sicurezza sul lavoro è da tempo all’attenzione anche nell’azienda dove è avvenuto l’incidente, tant’è che i sindacati avevano proclamato per domani due ore di sciopero a fine turno proprio per chiedere una maggiore attenzione su questo tema.
“L’azienda con oltre 850 lavoratori produce carrelli elevatori, al momento dell’incidente erano 300 i lavoratori in turno. Dalle prime informazioni sappiamo che è esploso un copressore che ha buttato giù uno dei muri del capannone che è caduto sulle persone che stavano lavorando. Nella giornata di domani era previsto un sciopero per la sicurezza a causa di altre situazioni a livello produttivo dove il sindacato aveva già ravvisato e denunciato carenze dell’azienda nel rispetto delle procedure”, spiega il segretario generale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano.
“Abbiamo esaurito le parole per condannare questa strage continua – continua Uliano – Non passa giorno che la cronaca, come se stessimo in guerra ci restituisce morti e feriti sul lavoro. Una situazione vergnosa che un paese civile come l’Italia non può tollerare. In questo caso poi con l’aggravante che il sindacato aveva segnalato carenze in termini di sicurezza. Non si tratta di fatalità ma di una situazione generale di scarsa attenzione alla sicurezza di chi lavora anteponendo alla quale si antepone il profitto, non è tollerabile. Le nostre condoglianze e vicinanza alle famiglie delle due vittime e a quelle dei feriti”
Esplosione a Bologna: sindacati, sciopero venerdì 25
A seguito dell’esplosione, i sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil di Bologna hanno proclamato, per l’intera giornata di venerdì 25 ottobre, uno sciopero del settore metalmeccanico al grido di “Basta morti sul lavoro”.
“Per il nostro territorio si tratta dell’ennesima strage di quest’anno – scrivono in una nota congiunta -. Una strage, quella alla Toyota, che accende drammaticamente il faro sulla sicurezza dentro le fabbriche. Agli organi ispettivi e alla magistratura spetterà fare luce su quanto accaduto. Alle famiglie delle vittime va tutto il cordoglio e la vicinanza da parte delle organizzazioni sindacali”.
A giudizio di Fiom, Fim e Uilm, “ancora una volta dobbiamo dire basta alla strage quotidiana di lavoratrici e lavoratori che escono di casa per lavorare e non vi fanno ritorno. Come lavoratrici e lavoratori e società civile – concludono – non dobbiamo normalizzarci alla logica della tragica ‘fatalità'”.
E a proclamare “un’azione di sciopero di 24 ore per tutti i lavoratori dei settori pubblici e privati dell’area metropolitana della città di Bologna”, sempre per “la giornata di venerdì” è anche il Sindacato generale di base-Sgb.
Aggiornamento del 25 ottobre alle ore 8.05