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Bologna città a 30 all’ora festeggia sei mesi da record. Migliora l’ambiente, calano gli incidenti

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Chi è contro i 30 km all’ora in auto in città ha poche speranze di averla vinta. Bologna, la città nel mirino per aver adottato il provvedimento, ha detto che le cose vanno bene. Meno incidenti, calo di feriti e decessi, crollo degli interventi in “codice rosso”, multe ridotte. I ribelli ci sono, eccome, tant’ è che in 122 giornate di controlli sono state fermati più di 11 mila veicoli ed elevate 1603 sanzioni. Nemmeno a pensarlo, ma in testa alla classifica delle infrazioni, il superamento dei limiti di velocità. L’intero progetto per andare piano costa 24 milioni di euro, ma nonostante i limiti imposti, il Comune recupera ancora soldi da spericolati conducenti. Un parziale ritorno degli investimenti viene così pagato da improvvisati e falsi Max Verstappen. È così paranoico circolare a velocità ridotta in una città storicamente tranquilla per gli spostamenti. Oggi la gente usa di più le biciclette e il trasporto pubblico, investendo di meno i pedoni.

Il trasporto pubblico vince

I viaggiatori sui mezzi pubblici sono aumentati di 5 milioni in 180 giorni, consapevoli che con i mezzi pubblici arrivano prima a destinazione. Ovviamente il sistema deve funzionare e la voce di chi aspetta alle fermate è importante quanto la gioia del sindaco Matteo Lepore. Non si trascurino le critiche per fare meglio. In queste giornate di afa i bolognesi sudano di più ma sicuramente respirano meno biossido di azoto, la sostanza più cancerogena emessa dalle marmitte. È il “marcatore” numero 1 dei processi ambientali urbani, spiegano in Comune, cercando di far capire alla massa di automobilisti che auto a motore endotermico e velocità oltre i 30 all’ora sono killer in libertà. Da chi arrivano i 24 milioni di euro? Dai bolognesi e da qualche finanziamento. Il piano non è completato perché ci sono 9 milioni di euro di lavori in corso di realizzazione e altri 7 in progettazione. L’amministrazione metterà mano a progetti di sicurezza di strade, incroci, nuove piazze pedonali e scolastiche, ampliamento delle  piste ciclabili e ciclostazioni. In poco tempo per non soffocare la città con cantieri e viabilità modificate. Festina lente, scriveva Svetonio – affrettati lentamente – e non pensava alla città delle due torri. I bolognesi, sì.

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Categories: Politica