Il gruppo Bolloré ha chiuso il 2016 con utili netti in calo del 22%, a 440 milioni di euro. L’esercizio ha risentito delle ricadute “della debole congiuntura internazionale” sulla principale attività del gruppo, quella dei trasporti e della logistica. Il risultato operativo del gruppo è in calo dell’11% a 627 milioni. Il risultato finanziario ha totalizzato 164 milioni contro 187 milioni nel 2015 e include in particolare 325 milioni di dividendi netti da Vivendi.
L’apporto all’utile netto delle società contabilizzate a patrimonio netto è stato invece di 20 milioni contro 104 milioni nel 2015, penalizzato in particolare dal deprezzamento dei titoli Mediobanca per 58 milioni contro la rivalutazione di 28 milioni nel 2015. Il Cda proporrà all’assemblea del primo giugno un dividendo di 0,06 euro per azione.
Il dividendo è uguale a quello pagato nel 2015 e nel 2014 ed include l’acconto di 0,02 euro già versato nel 2016. È pagabile in contanti ed azioni. L’Ebitda del gruppo Bolloré nel 2016 è calato dell’8% a 1,02 miliardi di euro. La liquidità del gruppo è migliorata, con un importo disponibile di 2,2 miliardi a fine febbraio contro 1,8 miliardi a fine 2016 e a fine 2015, grazie a una nuova emissione obbligazionaria da 550 milioni di euro.
L’indebitamento netto ammonta a 4,2 miliardi, in calo di 218 milioni nel secondo semestre e di 22 milioni nell’anno. Il valore di Borsa del portafoglio di titoli quotati (Vivendi, Mediobanca ed altri) ammonta a 4,55 miliardi di euro a fine dicembre 2016. In particolare, le quote in Mediobanca (8%) e in Generali (0,13%) valevano 569 milioni, mentre il 20,7% in Vivendi valeva 3,6 miliardi. Il fatturato del gruppo, come già annunciato, è stato di 10,07 miliardi, in calo del 7%.
La divisione logistica e trasporti, cui fa capo il 55% del fatturato del gruppo, ha segnato un risultato operativo di 490 milioni, in flessione del 14% rispetto ai 569 milioni del 2015. La logistica petrolifera ha invece registrato un miglioramento del 47% a 54 milioni e la comunicazione (Havas, Vivendi e le tlc) ha messo a segno un aumento del risultato operativo dell’11% a 282 milioni. È poi aumentato il ‘rosso’ dell’attività di stoccaggio di elettricità, che è stato di 168 milioni dopo la perdita di 126 milioni del 2015.