Il gruppo Bolloré chiude il primo semestre dell’anno con profitti in calo, soprattutto a causa dalla flessione dei risultati dell’attività di logistica in Africa. Pesano anche gli accantonamenti su titoli, in particolare sulla quota in Mediobanca e gli effetti di cambio sfavorevoli. Il gruppo guidato da Vincent Bolloré ha registrato al 30 giugno scorso una flessione del 27% dell’utile netto di competenza a 343 milioni di euro, con un fatturato in flessione del 7% a 4,95 miliardi. Il risultato operativo è in calo del 10% a 305 milioni e il risultato finanziario scende a 225 milioni contro 263 milioni nella prima metà del 2015.
L’apporto all’utile netto delle società valutate a patrimonio netto non operative ammonta a -4 milioni contro +58 milioni dell’anno scorso. “Tale evoluzione integra principalmente degli accantonamenti su Mediobanca”, spiega la nota sui conti. Bolloré è il secondo azionista dell’istituto di Piazzetta Cuccia con una quota dell’8%. La società ha deciso il versamento di un acconto di dividendo di 0,20 euro per azione come lo scorso anno.
Il fatturato del settore trasporto e logistica del gruppo Bolloré è sceso dell’8% a 2,7 miliardi, quello della logistica petrolifera del 18% a 959 milioni, mentre il settore comunicazione (Havas, media telecom) segna un progresso del 4% a 1,1 miliardi e lo stoccaggio di elettricità sale del 21% a 148 milioni. Aumentano poi del 31% a 13 milioni i ricavi da altri asset (agricoltura, holding ecc). In dati lordi, l’impatto sul fatturato dalle variazione dei cambi, che riguardano principalmente il settore di trasporti e logistica, hanno avuto un effetto negativo per 137 milioni di euro.
Il risultato finanziario integra in particolare 325 milioni di dividendi netto ricevuti da Vivendi, di cui il gruppo Bolloré è primo azionista con una quota del 15% circa, ma è penalizzato anche da un effetto valutario negativo di 32 milioni. L’indebitamento netto del gruppo è aumentato di 196 milioni a 4,47 miliardi, “principalmente per l’evoluzione stagionale delle attività di Havas”.
I mezzi propri ammontano a 9,8 miliardi di euro, con una flessione di 1,46 miliardi a causa del calo dei valori di Borsa. Il rapporto indebitamento-mezzi propri sale al 46% dal 38% di fine 2015. Il valore di Borsa del portafoglio dei titoli quotati (Vivendi, Mediobanca e Socfin i principali) è sceso al 30 giugno scorso a 4,2 miliardi da 4,97 miliardi al fine 2015. Il gruppo ha inoltre deciso di sciogliere anticipatamente l’operazione di copertura e finanziamento su 34 milioni di azioni Vivendi (2,5%), che comunque “non modifica la partecipazione del gruppo Bolloré in Vivendi”.
Aumenta la liquidità, con un importo disponibile di oltre 2 miliardi contro 1,8 miliardi a fne 2015. La scadenza media del debito è salita a 3,5 anni. A livello della holding Financiere de l’Odet, l’utile netto di gruppo di competenza ammonta a 177 milioni, in calo del 29%. L’indebitamento è salito di 131 milioni a 4,8 miliardi e il ratio di indebitamento è al 62% dal 54%.