A causa dell’aumento delle quotazioni delle materie prime, nel secondo trimestre del 2021 il prezzo delle bollette sarà più salato: +3,8% per l’elettricità e +3,9% per il gas. Lo riferisce l’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente.
BILANCIO ANNUALE
Il rialzo di aprile tuttavia non deve fuorviare. Nonostante il nuovo rialzo, in termini di impatto sul nostro portafogli, per l’elettricità in un anno (dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2021), una famiglia tipo spenderà 517 euro (-0,7% rispetto all’anno precedente), mentre per il gas il costo sarà di 966 euro (-5,2%), con risparmi su base annua pari rispettivamente a 4 e a 52 euro. Il risparmio annuale complessivo sarà dunque di 56 euro. Se poi andassimo a verificare il grafico dei prezzi di luce e gas vedremmo che sono grosso modo stabili ad eccezione del 2020, anno del lockdown da Covid, quando i prezzi crollarono insieme ai consumi.
TRIMESTRE
Tornando al trimestre aprile-maggio-giugno, “per quanto riguarda l’aggiornamento dei prezzi dei servizi di tutela, gli aumenti sono sostanzialmente legati al trend di crescita delle quotazioni delle principali commodities energetiche, che ha caratterizzato gli ultimi mesi del 2020 e soprattutto il primo trimestre 2021”, fa sapere l’Arera. Nel dettaglio, per il gas naturale (+3,9% in bolletta), il prezzo spot nel primo trimestre 2021 si è attestato intorno ai 19 euro/MWh, con un aumento di circa il 27% rispetto al livello medio registrato nel quarto trimestre 2020, complici anche temperature più rigide dello scorso inverno. L’innalzamento si è riflesso anche nelle quotazioni a termine utilizzate per gli aggiornamenti dei prezzi, che nel secondo trimestre sono aumentate del 17% rispetto ai tre mesi precedenti. Passando all’elettricità (+3,8% in bolletta), nel primo trimestre 2021, il Prezzo Unico Nazionale dell’energia elettrica (PUN )risulta pari a circa 58 euro/MWh (+19% rispetto al quarto trimestre 2020). Sullo stesso livello di prezzo si attestano le recenti quotazioni a termine per il secondo trimestre 2021.
SCONTI IN BOLLETTA PER LE PMI
Per le piccole impres a mitigare gli aumenti in arrivo nel secondo trimestre dell’anno ci sarà l’effetto “taglia bollette” previsto nel Dl sostegni. L’Arera fa sapere di aver approvato la delibera che attua gli sconti in bolletta previsti dal provvedimento. Per le Pmi (utenti in bassa tensione non domestici, quali piccoli esercizi commerciali, artigiani, bar, ristoranti, laboratori, professionisti e servizi), le bollette saranno più leggere di 600 milioni di euro. Gli sconti si applicano a un totale di 3,7 milioni di soggetti e valgono circa 70 euro al mese per un cliente con contratto con potenza di 15 kW. Secondo i calcoli dell’Autorità, la spesa complessiva per gli esercizi commerciali costretti alla chiusura si ridurrà del 70%, mentre per gli esercizi che possono rimanere aperti il risparmio si attesterà mediamente tra il 20% e il 30% della spesa totale della bolletta.
“L’aumento è guidato dal forte apprezzamento delle materie prime influenzato anche dalle attese per una prossima ripresa economica, sulla quale i mercati stanno scommettendo, ora che i piani vaccinali rendono più concreta l’uscita dalla pandemia” – afferma il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini – “Supportare le imprese in questi mesi è quindi una scelta prioritaria, dal forte valore sociale anche per le famiglie, per questo l’Autorità ha dato immediata esecuzione anche al provvedimento del Decreto Sostegni e rinviato il previsto aumento degli oneri generali di sistema, grazie alla residua flessibilità offerta dalle disponibilità finanziarie dei conti gestiti dalla CSEA”.