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Bollette luce e gas: l’Antitrust blocca gli aumenti sul mercato libero per 7,5 milioni di italiani

Imagoeconomica

Gli aumenti delle bollette di elettricità e gas sul mercato libero finiscono nel mirino Antitrust. La Direzione generale Tutela del consumatore, diretta da Giovanni Calabrò, ha deciso di avviare sette istruttorie – e deciso di adottare altrettanti provvedimenti cautelari – nei confronti di sette società fornitrici di energia elettrica e di gas naturale sul mercato libero, che rappresentano circa l’80% del mercato. Sotto la lente dell’Autorità sono finite le proposte di modifica del prezzo di fornitura di energia elettrica e di gas naturale e le successive proposte di rinnovo delle condizioni contrattuali, in contrasto – secondo l’Autorità – con il decreto Aiuti Bis. Le nuove istruttorie riguardano: Acea, Hera, Eni Plenitude, Enel Energia, Edison Energia, Engie Italia e A2A. Occorrerà attendere la fine delle istruttorie per valutare se le imprese saranno sanzionate o se invece dimostreranno di non avere agito illegittimamente. In ogni caso, da subito scatta la sospensione degli aumenti già applicati e il ripristino dei precedenti prezzi.

Bollette luce e gas: stop agli aumenti con il decreto Aiuti Bis

“L’articolo 3 del Decreto Aiuti (Dl 9 agosto 2022 n. 115 ) sospende, dal 10 agosto fino al 30 aprile 2023, l’efficacia sia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura sia delle relative comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche di prezzo si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso” scrive l’Antitrust nel comunicato con il quale ha annunciato la grafica di provvedimenti istruttori.

Bolllette luce e gas: le altre società sotto accusa

Le 7 nuove istruttorie annunciate oggi 13 dicembre, si aggiungono ai quattro procedimenti – e altrettante misure cautelari – adottati dall’Antitrust in ottobre nei confronti di Iren, Dolomiti, E.On e Iberdrola e fanno seguito – precisa ancora il garante – ad un’ampia attività preistruttoria svolta nei confronti di 25 imprese, dalla quale è emerso che circa la metà degli operatori interessati ha rispettato la legge evitando di modificare le condizioni economiche – dopo il 10 agosto 2022 – ovvero revocando gli aumenti illecitamente applicati.

Bollette luce e gas: gli addebiti rivolti alle Big 7

Alle sette società finite ora nel mirino, l’Antitrust contesta “la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche, inviate prima del 10 agosto 2022 e, in seguito, le proposte di aggiornamento o di rinnovo dei prezzi di fornitura, di carattere peggiorativo, giustificate sulla base della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso”.  

Ad Acea viene anche contestata l’asserita efficacia delle comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura perché inviate prima dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis (10 agosto 2022) e non “perfezionate” prima della stessa data.

Bollette luce e gas: stop agli aumenti, cosa succede ora

Sulla base dei dati forniti dalle stesse imprese, risulta che i consumatori, i condomini e le microimprese interessati dalle comunicazioni di variazione delle condizioni economiche sono 7.546.963, di cui circa 2.667.127 avrebbero già subito un ingiustificato aumento di prezzo.

Le imprese dovranno, quindi, sospendere l’applicazione delle nuove condizioni economiche, mantenendo o ripristinando i prezzi praticati prima del 10 agosto 2022 e, inoltre, dovranno comunicare all’Autorità le misure che adotteranno al riguardo. Entro sette giorni, le imprese potranno difendersi e l’Autorità potrà confermare o meno i provvedimenti cautelari.  

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Categories: Economia e Imprese