L’aumento, annunciato e per quanto possibile attenuato, delle bollette della luce e del gas per il primo trimestre 2022, è arrivato. L’Autorità per l’Energia (Arera) ha dovuto varare rincari record dal 1 gennaio e per tutto il primo trimestre del nuovo anno: per l’elettricità è stato stabilito un aumento del 55% rispetto al precedente trimestre mentre per il gas l’aumento è del 41,8%. In soldoni, per la famiglia-tipo la spesa per l’elettricità tra il 1 aprile 2021 e il 31 marzo 2022 salirà di 823 euro e quella per il gas di 1560 euro.
Il rincaro scatta nonostante il governo abbia stanziato prima 3 e poi 1,8 miliardi nella Legge di Bilancio appena approvata in Parlamento, oltre a ridurre l’Iva al 5% sul gas, proprio per attutire l’impatto degli aumenti straordinari dell’energia registrati sui mercati spot internazionali e la rincorsa dei certificati di emissione della CO2 (i cosiddetti Ets). Senza questo intervento d’emergenza l’impatto sarebbe stato ben maggiore, come precisa la stessa Autorità:
“I nuovi straordinari record al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso (quasi raddoppiati nei mercati spot del gas naturale e dell’energia elettrica nel periodo settembre-dicembre 2021) e dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento del 65% della bolletta dell’elettricità e del 59,2% di quella del gas.
Comunicato Arera del 30 dicembre 2022
Gli strumenti messi in campo dal governo hanno dunque mitigato l’eccezionale impatto dei rincari avvenuti sui mercati internazionali ma non ha potuto azzerarne la portata, ad eccezione delle famiglie più bisognose. Oltre ai fattori globali collegati alla ripresa post-Covid e ai colli di bottiglia generati sul mercato dell’energia, va ricordato che l’Italia è più esposta di altri Paesi alle tempeste dei prezzi visto che dipende dall’estero per il 90% del proprio fabbisogno di gas.
Tornando ai rincari ormai prossimi, per le famiglie in difficoltà l’Arera ha potenziato i bonus sociali per la luce e per il gas che proteggeranno i nuclei in base all’Isee familiare e che da luglio scorso scattano in modo automatico grazie all’incrocio dei dati con Inps e Acquirente Unico. Ciò è stato possibile grazie ai fondi aggiuntivi della Legge di Bilancio.
In particolare l’Autorità, per il solo primo trimestre 2022, sosterrà le famiglie in difficoltà con circa 600 euro: 200 euro per l’elettricità (famiglia con 3-4 componenti) e 400 euro per il gas (famiglia fino a 4 componenti, con riscaldamento a gas in zona climatica D). Ciò consentirà di compensare, sostanzialmente, i rincari per 2,5 milioni di nuclei familiari che utilizzano il bonus elettrico e 1,4 milioni che fruiscono del bonus gas.
Inoltre, sempre la Legge di Bilancio ha previsto che i clienti domestici dovranno potere ottenere dai gestori una rateizzazione delle bollette emesse da gennaio ad aprile 2022, “per un periodo massimo di 10 mesi e senza interessi“. Proprio per garantire la rateizzazione è previsto un fondo di 1 miliardo di euro a valere sulla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali.
La situazione in corso dovrebbe allentarsi dopo il primo trimestre 2022 ma certamente preoccupa l’Arera, il cui presidente Stefano Besseghini lancia un vero e proprio appello ai consumatori:
“Siamo in presenza di una situazione assolutamente eccezionale. Anche ARERA cerca di dare il proprio contributo sfruttando le limitate leve disponibili delle bollette e lo strumento dei bonus sociali elettricità e gas. Come già avvenuto nella fase del lockdown, sarà determinante l’azione responsabile dei consumatori. Il risparmio energetico è uno strumento cui guardare con attenzione, ma serve anche la solidarietà tra consumatori, che si esprime anche nella puntualità dei pagamenti per chi ne ha la possibilità. Siamo coscienti che parti importanti della società si trovano oggi di fronte a difficoltà pesanti e inattese, ARERA sta valutando modifiche a quella parte di regolazione che normalmente si applica alle fasi ordinarie, adeguandola – coerentemente con il proprio mandato istitutivo – ad una situazione che non ha precedenti”.
Comunicato Arera 30 dicembre 2022
Guardando a ritroso, infatti, il prezzo spot del gas naturale di riferimento (il TTF) è aumentato, da gennaio a dicembre di quest’anno, di quasi il 500% (da 21 a 120 €/MWh nei valori medi mensili); nello stesso periodo, il prezzo della CO2 è più che raddoppiato (da 33 a 79 €/tCO2). Questo enorme balzo del gas e della CO2 si è ripercosso sulla produzione di energia elettrica il cui prezzo all’ingrosso è salito di quasi il 400%. Il fenomeno ha raggiunto dimensioni analoghe anche nel resto d’Europa ma, soprattutto – osserva l’Autorità – i prezzi a termine rilevati nel mese dicembre non segnalano ancora un’inversione di tendenza: il gas naturale quota intorno ai 118 €/MWh e l’energia elettrica intorno ai 300 €/MWh. Un surriscaldamento che dovrebbe attenuarsi, nelle previsioni degli esperti nel corso del 2022.