Pagare la bolletta della luce due volte l’anno e non più ogni due mesi come avviene oggi in Italia. E’ questa la rivoluzione in arrivo se sarà approvato, senza modifiche, il decreto legislativo che dà attuazione alla direttiva europea sull’efficienza energetica. Il testo è arrivato al Senato e dalla prossima settimana la commissione Industria darà il via alle audizioni per poi votare il suo parere. Anche la Camera dovrà pronunciarsi, poi spetterà al governo formulare la sintesi definitiva. I tempi sono stretti perché il 30 giugno scade il termine fissato dalla Ue perché tutti gli Stati membri si mettano in regola con le nuove disposizioni. Ma è già alta la tensione.
Le associazioni dei consumatori (Adoc, Adiconsum, Altroconsumo, assoutenti, Assoconsum, Casa del consumatore, Codacons, Codici, Cittadinanzattiva, Mdc, Federconsumatori e Unc) hanno infatti diffuso un comunicato allarmato: “Spuntano proposte che vanno in senso inverso al sostegno ai comportamenti virtuosi e all’efficienza energetica per una riduzione degli sprechi soprattutto di sostegno alle fasce economicamente svantaggiate”. Di che si tratta? Il testo del governo propone che “la fatturazione avvenga almeno ogni trimestre su richiesta oppure nel caso in cui i consumatori abbiano optato per la fatturazione elettronica, altrimenti, due volte l’anno”.
In questo modo, obiettano però le associazioni dei consumatori, si rischiano conguagli stratosferici, nel caso di letture stimate; e si vanifica la funzione dei contatori elettronici che consentono la tele-lettura e un migliore controllo sui propri consumi. “Il recepimento della direttiva europea sull’efficienza energetica – replica però il presidente dell’Autorità per l’Energia Guido Bortoni che ha presentato ieri il nuovo piano di controlli per il 2014 e sarà ascoltato in Senato ai primi di maggio – è un passo avanti per il Paese. Gli articoli 9, 10 e 11 dispongono una migliore profilazione del cliente finale. La fatturazione con cadenza ogni sei mesi va vista come un de minimis: almeno due volte l’anno. E’ un requisito minimo e nessuno vieta all’Italia di migliorarlo”. Le posizioni sono dunque distanti.
Attualmente, l’Atlante dei diritti del consumatore di energia (http://www.autorita.energia.it/atlante) è molto chiaro: se si ha un contratto a condizioni regolate dall’Autorità (il cosiddetto Servizio di maggior tutela), la bolletta deve essere inviata ai clienti almeno ogni 2 mesi. Se invece si ha un contratto sul mercato libero, la periodicità di invio della bolletta è indicata nel contratto di fornitura. Inoltre, per i clienti domestici e le Pmi (fino a 16,5 Kw) con un contatore elettronico già attivato, dal 1 gennaio 2013 la lettura va effettuata almeno 1 volta al mese. Anche nel mercato libero la lettura dei contatori di questo tipo deve avvenire mensilmente, in particolare nell’ultimo giorno di ogni mese. Per chi non ha il contatore elettronico, il distributore deve compiere un tentativo di lettura almeno una volta all’anno.
L’Italia ha una situazione particolarmente virtuosa in Europa in questo campo, merito dell’innovazione dei contatori elettronici in cui possiamo vantare una leadership assoluta: secondo le ultime statistiche ne sono già stati installati 34 milioni, un quantitativo che copre praticamente tutti i clienti domestici: parliamo infatti di quasi 30 milioni di persone. Sul mercato libero, nell’ultima relazione annuale dell’Authority, risultavano essere passati 5,7 milioni di clienti domestici. I dati che i nuovi contatori sono in grado di trasmettere sono preziosi ai fini del risparmio energetico sebbene nelle zone non coperte dalla banda larga (circa 2 milioni di italiani non la ricevono) anche la trasmissione dei dati delettrici è impedita. Spetterà ora al Parlamento risolvere la controversia sulle bollette ma la strada non sembra in discesa.