Ancora qualche giorno di tregua per non vedersi staccare acqua, gas o elettricità. Se dal 4 maggio ci sarà la graduale fine del lockdown, il giorno prima, 3 maggio, termina il blocco delle procedure di sospensione delle forniture. Le indicazioni dell’Arera, l’Authority dell’energia e non solo, interessano i clienti di bassa tensione di energia elettrica, i domestici del gas, i non domestici con consumo non superiore a 200 mila standard metri cubi anno e le utenze idriche. Pochi giorni ancora, dunque, dopo di che le aziende erogatrici potranno passare alle richieste di pagamento con la costituzione in mora nei confronti di chi non ha pagato. Le aziende dovranno comunque rispettare le consuete procedure di preavviso, inviando una prima comunicazione di sollecito o di costituzione in mora. Ai clienti dovranno anche essere confermati i criteri di rateizzazione degli importi dovuti. Su questo l’Autorità per l’energia ha idee chiare, proprio in ragione dell’emergenza da coronavirus.
Intanto, gli effetti dello stop agli incassi si fanno sentire sui bilanci aziendali, ragion per cui è in corso uno specifico monitoraggio per commisurare debiti e crediti e valutare anche una proroga della sospensione degli stacchi per morosità. Il Presidente Arera Stefano Besseghini sulla “Fase 2” ha chiesto di calcolare bene gli scenari per tutto il sistema energetico e ambientale.
Molte attività il 4 maggio riprenderanno, ma non è scontato che le famiglie saranno tutte in condizione di saldare le bollette. Su questo versante, una nota della stessa Arera ha chiarito che i provvedimenti sino ad oggi adottati non sono interpretabili come una sospensione delle bollette. Si tratta solo del blocco delle procedure di distacco per garantire la continuità del servizio in un periodo di particolare criticità.
L’Unione Nazionale Consumatori del Piemonte ha intanto attivato una infoline per chi ha necessità di supporto. Altre arriveranno a tutela degli utenti, alla ricerca di un equilibrio che non accresca le difficoltà, ma allo stesso tempo non metta in ulteriore sofferenza le aziende. A questo proposito c’è già chi ha chiesto allo Stato di farsi carico della quota inclusa in bolletta di cui è responsabile. Una forma di solidarietà senza pesare sul business. I prossimi giorni saranno decisivi per capire fino a che punto la riapertura italiana post Covid 19 riuscirà a tenere insieme produttori e consumatori.