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Bollette, bonus sociale e taglio Iva. Da ottobre contributo spese riscaldamento: il nuovo decreto dal 31 marzo

Imagoeconomica

In arrivo un nuovo decreto bollette. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti durante il question time al Senato. Il decreto varrà circa 5 miliardi e verrà discusso martedì 28 marzo dal Consiglio dei ministri e le misure dovrebbero interessare il periodo aprile-giugno. È una corsa contro il tempo visto che gli incentivi attuali scadranno il 31 marzo, mentre l’inflazione continua a mordere i conti delle famiglie italiane. Ma cosa contiene il nuovo bonus bollette 2023?

I nuovi interventi contro il caro bollette, ha detto il ministro, dovranno “tenere conto delle risorse disponibili”. Questo perché si aspetterà “il nuovo quadro economico fornito dal Documento di economia e finanza”, ma anche alcune trattative sui tavoli europei, come quella “sul RePowerEu e sui negoziati con la Commissione europea riguardo al Pnrr”. E mentre la Bce chiede di ridurre gli aiuti, il Governo si prepara a varare un nuovo decreto per calmierare i costi in bolletta e aiutare le famiglie meno abbienti. Ma vediamo nel dettaglio quali sono queste misure.

Bonus bollette 2023: nuove e “vecchie” misure contro il caro energia

La prima conferma è il bonus sociale. Anche per il secondo trimestre 2023, le famiglie con un reddito fino a 15mila euro potranno approfittare degli sconti in bolletta. Se il nuovo decreto dovesse confermare la struttura attualmente vigente allora chi ha un Isee sotto i 9.530 euro continuerebbe a ricevere l’agevolazione in misura piena, mentre coloro che hanno un Isee compreso tra 9.530 e 15mila euro e con meno di 4 figli a carico il bonus sarebbe riconosciuto nella misura ridotta dell’80%.

Altra misura verso la proroga è l’Iva sul gas. Questa resterà ridotta al 5%, invece di tornare al 10% o al 22% a seconda del tipo di utente. In più, il ministro ha annunciato che arriveranno “misure strutturali di sostegno alle imprese“, ma nel frattempo “per il prossimo trimestre saranno confermati i crediti d’imposta”. Anche qui non ci sono ancora numeri dettagliati sull’entità dei crediti e sul tipo di aziende che potranno averli, anche se il ministro ha specificato che “terranno conto delle variazioni di prezzo che si sono verificate nell’ultimo periodo”. Potrebbe esserci un calo, dunque, rispetto alle cifre degli ultimi mesi.

Bonus bollette 2023: compensazione e oneri di sistema

La novità più importante però arriverà dal 1° ottobre. A prescindere dal reddito, dall’inizio dell’anno termico, scatterà una nuova forma di compensazione per le spese di riscaldamento “che sarà erogato ai nuclei familiari mediante la bolletta elettrica”. L’intenzione è poi premiare sotto forma di bonus o sconto in bolletta chi riduce i consumi. Anche in questo caso, mancano dettagli fondamentali: ad esempio di quanto consisterà il rimborso.

Invece, Giorgetti non ha parlato degli oneri di sistema che non saranno più azzerati e quindi torneranno in fattura. Almeno sul fronte dell’elettricità, da aprile in poi ci si può aspettare che i prezzi in bolletta aumentino di nuovo.

Lo studio di Intesa Sanpaolo

Il prezzo dell’energia sta gradualmente diminuendo, ma l’emergenza non può essere considerata del tutto rientrata. Ad Amsterdam le quotazioni scendono dell’1,36% a 42,6 euro al megawattora. Dall’inizio dell’anno il prezzo registra un tonfo del 47,6%. Ma si tratta solo di una momentanea scivolata? 

Un report di Intesa Sanpaolo riportato da Milano Finanza frena gli entusiasmi. È vero che siamo lontani dai picchi di agosto 2022, ma difficilmente si tornerà giù fino ai 20 euro del periodo pre-Covid. L’analisi di Daniela Corsini, cfa (Chartered Financial Analyst) e Senior Economist Rates, Fx & Commodities Research di Intesa Sanpaolo, lo annuncia dal titolo: “Gas&power: ulteriore potenziale di ribasso nel breve, potenziale di rialzo nel lungo”.

Prezzi in calo, ma pesano ancora molte incognite

La fotografia di oggi è positiva: i prezzi del Ttf hanno subito un brusco calo e si registrano “adeguati flussi di importazione di gas e gnl (il gas naturale liquefatto)”. La riduzione dei consumi da parte dell’industria e delle famiglie insieme a un inverno eccezionalmente mite hanno ridotto la domanda per riscaldamento. Anche l’aumento della produzione di energia nucleare in Francia e la scarsa concorrenza con l’Asia sui mercati del gnl, hanno limitato l’erosione delle scorte di gas europee, vicine al record stagionale. L’Europa, infatti, potrebbe avviare la nuova stagione di riempimento con stoccaggi pieni al 50-55%, facilitando il riaccumulo in vista del prossimo inverno.

Ma attenzioni ai rischi. Ci sono diverse incognite che portano il report a una conclusione: il taglio dei consumi deve continuare. In primis, le condizioni meteorologiche; poi l’incertezza sulla generazione da nucleare e rinnovabile o la crisi della generazione idroelettrica per la siccità in Italia e Francia e, infine, l’incertezza sui flussi da gasdotti (soprattutto dalla Russia), sui flussi di gnl, sul riavvio del terminale di esportazione di gnl di Freeport, sulla concorrenza con l’Asia.

Gas, perché è necessario tagliare i consumi?

“Se l’Europa abbandona gli attuali tagli alla domanda e i consumi aumentano, trainati da una ripresa della produzione industriale e soprattutto delle attività ad alta intensità energetica, il processo di riempimento degli stoccaggi sarà più difficile e i prezzi aumenteranno di conseguenza”, osserva Corsini. Ma quali sono le previsioni sui prezzi di Intesa? A breve termine, lo studio vede un ulteriore potenziale di ribasso tra 35 e 45 euro a MWh. “A nostro avviso”, si legge nel report, “prezzi inferiori a 30 euro/MWh non sono coerenti con i cambiamenti strutturali avvenuti negli ultimi due anni per offerta e domanda”.

Lo scenario migliore? “23 euro a MWh è probabilmente il minimo supporto ragionevole”, secondo Corsini.

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