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Bollette, allarme delle imprese che riciclano la plastica: “Dal 2020 rincari del 345%, dal 2019 +400%”

Secondo l’Associazione Assorimap, “limitarsi a rincorrere emergenza significa soffocare economia circolare, servono riforme decise e strutturali come in Francia”

Bollette, allarme delle imprese che riciclano la plastica: “Dal 2020 rincari del 345%, dal 2019 +400%”

A dicembre le imprese attive nel riciclo della plastica hanno registrato rincari nelle bollette pari al 345% per la sola componente energia rispetto allo stesso mese del 2020 e del 395% rispetto al 2019. In due anni, la media è passata da 150mila a 540mila euro al mese. Lo fa sapere in una nota Assorimap, l’Associazione nazionale dei riciclatori e rigeneratori di materie plastiche, sottolineando che gli interventi emergenziali allo studio del governo daranno sollievo, ma non saranno sufficienti.

“Sulle bollette servono interventi strutturali come in Francia”

Sulle bollette “è sempre più urgente adottare misure strutturali e ad ampio respiro”, scrive l’Associazione, rimarcando la necessità di “azioni decise, come sta avvenendo in altri Paesi europei: la Francia, per esempio, ha assicurato un contenimento del caro bollette entro il 4%”. Dal punto di vista delle imprese, quindi, il rischio è di accumulare “un enorme divario di competitività su scala internazionale”.

Secondo Assorimap, gli investimenti nell’economia circolare e nella transizione ecologica “non possono prescindere da sostegni strutturali” alle imprese impegnate nella green economy.

Il riciclo della plastica nella green economy

L’Associazione comunica poi alcuni numeri relativi alla sostenibilità del settore: “Per ogni tonnellata di materia plastica riciclata – conclude la nota – si risparmiano 1,9 tonnellate di petrolio e 3.000 kWh di energia elettrica e si riducono le emissioni di CO2 di 1,4 di tonnellate equivalenti di petrolio”.

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