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BofA torna in utile nel I trimestre, ma il fatturato cala

Dopo JP Morgan e Weels Fargo, oggi tocca a Bank of America alzare il velo sui conti del primo trimestre. La seconda maggiore Banca americana per asset ha chiuso il periodo tornando in attivo, dopo che nei trimestri precedenti i risultati erano stati fortemente penalizzati da enormi spese legali. Il colosso bancario di Charlotte, in North Carolina, ha registrato utili netti per 3,357 miliardi di dollari (pari a 27 centesimi per azione) contro il rosso da 276 milioni (-5 centesimi per azione) dello stesso periodo dell’anno scorso. Gli analisti attendevano profitti per 29 centesimi per azione.

Quanto al fatturato, al netto delle spese sugli interessi, è calato a 21,421 miliardi, 1,3 miliardi in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e sotto i 21,51 miliardi attesi dagli analisti. Da segnalare che il fatturato generato dalle attività di trading, escludendo alcuni aggiustamenti contabili, è calato del 5% a 3,9 miliardi di dollari, dai 4,11 miliardi del primo trimestre 2014.

Le spese legali sono diminuite a 370 milioni di dollari, contro i 6 miliardi del primo trimestre 2014. L’anno scorso la banca ha raggiunto un maxi patteggiamento con le autorità americane da 16,65 miliardi di dollari per archiviare accuse legate ai mutui. Dopo avere speso oltre 70 miliardi in multe e patteggiamenti dopo la crisi, i vertici della banca hanno spiegato che l’eredità della crisi è superata. 

I costi registrati dalla banca sono calati a 15,7 miliardi dai 22,24 miliardi dell’anno scorso. Le spese legate alla divisione che gestisce i mutui non rimborsati sono calate da 1,6 a un miliardo di dollari, mentre il numero di prestito in arretrato con i pagamenti è sceso da 277mila a 153mila.

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