Due anni senza contributi costeranno alla generazione del 1980 un ritardo nel conseguimento della pensione anche di cinque anni, portando così la possibilità di andare in pensione a 75 anni di età. Questo ha lasciato intendere il presidente dell’Inps, Stefano Boeri,
a margine del suo intervento al Graduation day all’Università Cattolica del Sacro Cuore a Roma, nel corso del quale ha anche dato il via ufficiale all’operazione delle buste arancioni.
“Abbiamo voluto studiare una generazione che può essere indicativa – ha spiegato il presidente dell’Inps -, quella del 1980 e abbiamo ricostruito l’estratto conto previdenziale. Abbiamo preso in considerazione i lavoratori dipendenti, ma anche gli artigiani, persone che oggi anno 36 anni e che probabilmente a causa di episodi di disoccupazione vede una discontinuità contributiva di circa due anni. Due anni senza contributi”.
Secondo Boeri, “ora se la generazione 1980 dovesse andare in pensione con le regole attuali che prevedono i 70 anni, con l’interruzione contributiva registrata ci andrà dopo due-tre o anche cinque anni perché non ha i requisiti minimi”.