Nel 2013 Boeing non prevede un “impatto significativo” dai problemi sul 787 Dreamliner. Lo ha affermato la compagnia americana in occasione della diffusione dei dati del quarto trimestre in relazione ai guasti che hanno riguardato il velivolo e che hanno indotto l’autorità di sicurezza Usa a ordinare lo scorso 16 gennaio la cessazione temporanea delle operazioni di tutti i velivoli di questo tipo. Che si sono chiusi con ricavi in crescita ma un utile per azione in calo che però ha comunque battuto le attese degli analisti. Nel dettaglio il gruppo ha archiviato nel trimestre 22,3 miliardi di dollari di ricavi in aumento del 14% sullo stesso periodo dell’esercizio precedente. L’utile operativo (non Gaap) è salito del 9% a 1,84 miliardi ma l’utile per azione (sempre non Gaap) si è attestato nel trimestre a 1,46 dollari, in riduzione del 24%. L’eps Gaap è invece di 1,28 dollari da 1,32 di un anno prima, escluse le poste fiscali straordinarie. Si tratta comunque di numeri sopra le attese degli analisti di 1,19 dollari per azione.
Per il 2013 Boeing ha indicato una guidance di un eps non Gaap tra 6,10 e 6,30 dollari per azione contro a un risultato di 5,88 dollari per azione dell’intero esercizio 2012. L’utile per azione Gaap si dovrebbe attestare nel 2013 a 5-5,20 dollari. I ricavi 2013 sono attesi a 82-85 miliardi di dollari. Alla fine del quarto trimestre gli ordini inevasi erano pari a 390 miliardi di dollari, dai 378 miliardi che risultavano alla fine del terzo trimestre.