Lo aveva annunciato il mese scorso, ma ora il piano di Boeing, il gigante statunitense dell’aviazione, prende forma concreta. Dopo aver anticipato una riduzione drastica della forza lavoro globale, che coinvolgerà circa 17mila dipendenti, l’azienda ha inviato una notifica di licenziamento per quasi 2.200 persone nello stato di Washington, uno dei principali centri dell’industria aerospaziale. Questo è solo l’inizio di un processo che si estenderà nei prossimi mesi a diverse sedi internazionali.
Le notifiche sono state inviate in conformità con il Worker Adjustment and Retraining Notification Act (WARN), che obbliga le aziende a informare le autorità locali e i lavoratori con almeno 60 giorni di anticipo prima di un licenziamento. A partire dal 20 dicembre, quindi, circa 2.199 dipendenti di Boeing perderanno il loro posto di lavoro, un passo che segna l’inizio di un processo doloroso ma necessario per il colosso aerospaziale.
Boeing: una crisi lunga e complessa
Il contesto che ha portato Boeing a intraprendere questa strada è segnato da una serie di difficoltà operative e gestionali. La compagnia è ancora alle prese con problemi di qualità della produzione e con gli strascichi di uno sciopero che ha paralizzato per oltre 50 giorni due delle sue fabbriche principali. Questo ha avuto un impatto diretto sulla capacità produttiva e sul morale dei dipendenti, complicando ulteriormente la situazione finanziaria.
Nel dettaglio, il piano di ridimensionamento prevede una riduzione del 10% della forza lavoro globale dell’azienda. Al 31 dicembre 2023, Boeing impiegava circa 170.688 persone, e questo licenziamento di 2.200 dipendenti nello stato di Washington è solo una parte della strategia complessiva di tagli.
Le parole del Ceo Ortberg: “Decisioni difficili ma necessarie”
Il nuovo amministratore delegato, Kelly Ortberg, nominato nell’agosto del 2024, si trova a gestire una situazione di crisi che non si è mai verificata nella storia recente di Boeing. Ortberg ha dichiarato che le “decisioni prese sono state difficili ma necessarie” per la sopravvivenza e la ripresa dell’azienda. “La nostra azienda si trova in una posizione difficile,” ha affermato Ortberg, “È difficile sopravvalutare le sfide che dobbiamo affrontare insieme.”
Ortberg ha anche ribadito che la ristrutturazione non si limiterà ai licenziamenti, ma comprenderà anche un significativo cambio strutturale. Tra le misure previste, ci sono la riduzione dei costi operativi e un aggiornamento dei processi produttivi, con l’obiettivo di aumentare l’efficienza e la competitività a lungo termine, in un settore sempre più competitivo.
Una strategia di lungo termine
Le difficoltà in Boeing non si esauriscono con i licenziamenti e le ristrutturazioni, ma si inseriscono in un quadro di più ampie sfide per l’industria aerospaziale. Il settore è stato messo a dura prova dalla pandemia e dalle problematiche interne di produzione, che hanno avuto effetti a catena. Le misure adottate da Boeing mirano a rafforzare la sua posizione sul mercato globale, migliorando la competitività in vista di un futuro che richiederà continui investimenti in innovazione e tecnologie.