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Boeing annuncia il licenziamento shock del 10% dei dipendenti: saltano 17 mila posti

Riorganizzazione drastica per il gigante dell’aeronautica in crisi finanziaria. “Decisioni difficili ma necessarie” spiega il Ceo che intanto deve confrontarsi con lo sciopero di 33 mila lavoratori. Nuovi ritardi per il modello 777X

Boeing annuncia il licenziamento shock del 10% dei dipendenti: saltano 17 mila posti

Boeing, il colosso statunitense dell’aviazione, ha annunciato il licenziamento del 10% della sua forza lavoro, pari a circa 17.000 dipendenti, in risposta alle gravi difficoltà finanziarie. L’amministratore delegato Kelly Ortberg ha spiegato che questa riorganizzazione, necessaria per allineare l’azienda alla sua situazione economica, coinvolgerà personale di tutti i livelli, dai dirigenti agli operai. “Dobbiamo riorganizzare la nostra forza lavoro per allinearci alla nostra realtà finanziaria,” ha dichiarato Ortberg.

La decisione arriva dopo anni di problemi, tra cui ritardi nella produzione, incidenti tecnici e uno sciopero che coinvolge 33.000 lavoratori del sindacato dell’International Association of Machinists and Aerospace Workers (Iam), iniziato quasi un mese fa, che sta aggravando ulteriormente la crisi aziendale.

Ortberg: “decisioni difficili ma necessarie”

Kelly Ortberg, nominato Ceo di Boeing nell’agosto di quest’anno, ha assunto la guida dell’azienda in uno dei momenti più critici della sua storia. In meno di tre mesi, Ortberg si è trovato a dover gestire un piano di ridimensionamento drastico e a prendere decisioni impopolari, come quella di licenziare migliaia di dipendenti. “La nostra azienda si trova in una posizione difficile,” ha affermato Ortberg. “È difficile sopravvalutare le sfide che dobbiamo affrontare insieme.”

La riorganizzazione aziendale non si fermerà solo ai licenziamenti, ma comprenderà anche cambiamenti strutturali mirati a migliorare l’efficienza e la competitività a lungo termine. Tra le altre misure annunciate, vi è la riduzione dei costi operativi e un aggiornamento dei processi produttivi, nel tentativo di riportare Boeing su una traiettoria di crescita sostenibile.

Le conseguenze dello sciopero

Lo sciopero dell’International Association of Machinists and Aerospace Workers (Iam) ha avuto un impatto devastante sull’azienda, rallentando la produzione di modelli chiave come il 737 Max, il 767 e il 777. Il sindacato ha rifiutato una proposta contrattuale avanzata da Boeing, chiedendo migliori condizioni salariali, maggiore sicurezza sul lavoro e il ripristino di benefici pensionistici tagliati negli ultimi anni. Questo scontro tra i vertici aziendali e i lavoratori ha contribuito a incrementare le perdite di Boeing, con previsioni di ulteriori contraccolpi finanziari nel prossimo trimestre.

“Stiamo affrontando una realtà molto difficile,” ha detto Ortberg nel messaggio. “Oltre alle difficoltà imposte dallo sciopero, ci troviamo ad affrontare sfide strutturali che richiedono decisioni dolorose.” Le perdite accumulate dall’azienda dal 2018, aggravate dalla crisi del settore aeronautico durante la pandemia, hanno costretto Boeing a prendere misure drastiche per garantirne la sopravvivenza.

I 17.000 dipendenti che saranno colpiti dai licenziamenti rappresentano una grossa fetta della forza lavoro globale di Boeing, e molti di loro lavorano nei principali stabilimenti produttivi dell’azienda, tra cui quello di Seattle. Le associazioni sindacali hanno già espresso forte preoccupazione per il futuro dei lavoratori, chiedendo al governo e all’azienda di intervenire per garantire un piano di riassorbimento dei dipendenti licenziati.

Nel frattempo, l’Iam continua a negoziare con l’azienda per trovare un accordo che possa evitare ulteriori licenziamenti e migliorare le condizioni di lavoro per i dipendenti che rimarranno.

Nuovi ritardi sul modello 777X

Parallelamente ai licenziamenti, Boeing ha anche annunciato un nuovo ritardo nella consegna del modello 777X, un aereo di nuova generazione che doveva rappresentare una svolta per l’azienda. La prima consegna, inizialmente prevista per il 2025, è stata posticipata al 2026 a causa di ulteriori complicazioni nello sviluppo e nella certificazione. Il 777X, presentato nel 2013 come successore del modello 777, ha già subito numerosi rinvii, e questo ulteriore ritardo getta ombre sul futuro di uno dei progetti più ambiziosi di Boeing.

Le difficoltà nel portare a termine il progetto sono legate non solo a problemi tecnici, ma anche al calo della domanda nel mercato globale dell’aviazione. La pandemia ha ridotto drasticamente il numero di ordini di nuovi aerei da parte delle compagnie aeree, che stanno ancora cercando di riprendersi dalla crisi. Inoltre, gli incidenti tecnici che hanno coinvolto Boeing negli ultimi anni, come il distacco di un pezzo di fusoliera durante un volo, hanno minato ulteriormente la fiducia nel marchio.

Nonostante la situazione critica, Ortberg ha cercato di mantenere un tono ottimistico, promettendo che Boeing farà tutto il possibile per riprendersi. “Sono convinto che, con le giuste scelte strategiche e il sostegno dei nostri dipendenti, possiamo superare questa crisi e tornare a essere un leader nel settore aeronautico,” ha concluso il Ceo.

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