“Serve un piano di politica economica che sostenga il rafforzamento delle imprese e crei le condizioni per liberare le potenzialità ancora inespresse nel nostro Paese. Il tempo deve essere considerato un fattore importante”. La sollecitazione viene dal presidente delle piccole e medie imprese di Confindustria, Vincenzo Boccia. Alla Camera, in commissione Attivita’ produttive che si sta occupando del riesame dello “Small business act”, Vincenzo Boccia insiste: “Risulta strategico dare un segnale in questa direzione realizzando, assieme a una politica di rigore della pubblica ammministrazione finalizzata al contenimento della spesa corrente, il rapido investimento per lo sviluppo delle imprese delle risorse che si andranno cosi’ a liberare”.
E addentrandosi nei dettagli del programma Ue dedicato espressamente alle piccole e medie imprese, Boccia individua numerosi terreni su cui intervenire. Dedicare intanto una “attenzione specifica” alle esigenze finanziare delle aziende, garantendo puntualita’ dei pagamenti nelle transazioni commerciali, “eliminando alla radice” la possibilita’ per la pubblica amministrazione di pagare in ritardo e. per il pregresso, valutando la possibilita’ di cartolarizzare lo stock dei debiti accumulati da amministrazioni e enti locali nei confronti delle imprese. e affrontando il tema della compensazione tra crediti e debiti fiscali e contributivi. Poi agevolare la capacita’ di investimento delle imprese attraverso incentivi fiscali, “puntando in particolare sul credito di imposta”. E Boccia, riferendosi a “incentivi che in passato si sono dimostrati validi per lo sviluppo delle imprese”, lancia la proposta di un rifinanziamento della Tremonti-ter. E ancora: sistemi migliori e piu’ efficienti di garanzia per l’accesso al credito, nuovi rapporti banche-imprese, valorizzazione delle informazioni qualitative evitando un uso meccanicistico dei modelli statistici di valutazione, la diffusione del private equity, del venture capitale e del ricorso alla Borsa, aiuti ad affrontare i mercati globalizzati, proseguire il processo di semplificazione normativa, riconoscere maggiormente il valore della formazione svolta in azienda “con specifico riferimento – ha puntualizzato Boccia- a quelle tipologie di contratto che, come l’apprendistato, costituiscono la porta d’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro”. Infine, ma non ultimo per importanza, il rafforzamento della governance dello “Small business act”, garantendo il coinvolgimento delle principali organizzazioni imprenditoriali.