Va in archivio il 2015 di Bnp Paribas, che si è chiuso con un utile netto di 6,7 miliardi di euro contro i soli 157 milioni registrati nel 2014, quando a pesare sugli utili dell’istituto francese fu una multa da 6,6 miliardi di dollari comminata da parte delle autorità Usa per avere violato l’embargo contro l’Iran e altri Paesi.
I ricavi, invece, sono cresciuti del 9,6% a 42,9 miliardi, grazie alla dinamica dei servizi finanziari e dell’attività bancaria d’investimento, anche se nei mercati europei l’aumento dei ricavi si è fermato all’1,6% su base annua. Il coefficiente di capitalizzazione di Bnp alla fine dello scorso anno era pari al 10,9%, più alto di 6 decimi di punto rispetto a un anno prima.
Nonostante gli utili si siano rivelati leggermente al di sotto di quanto previsto dagli analisti (il consensus era a 6,9 miliardi di euro), il titolo del colosso bancario francese sta avanzando nella Borsa di Parigi, registrando rialzi superiori al 4% in mattinata, anche grazie alla decisione di proporre un dividendo di 2,31 euro ad azione, in crescita rispetto al precedente dividendo di 1,50 euro, alla prossima assemblea degli azionisti di maggio.