Il risparmio gestito nel corso del 2014 ha continuato ad evidenziare una dinamica di sviluppo molto positiva. Il patrimonio a luglio 2014 ha toccato un nuovo massimo pari a 1.480 mld di euro, un valore dell’11% superiore a quello di dicembre 2013. Nei primi sette mesi del 2014 la raccolta netta ha raggiunto i 75,7 miliardi, un valore superiore a quello relativo all’intero 2013 (62 mld di euro) che già costituiva il miglior risultato dal 1999.
La composizione del patrimonio gestito evidenzia una prevalenza delle gestioni di portafoglio che detengono una quota pari al 54% a fronte del 46% riferibile ai fondi comuni. Nel 2014 sono stati i fondi comuni a trainare la raccolta del risparmio gestito. Nei primi sette mesi dell’anno il saldo netto tra sottoscrizioni e riscatti è stato pari a 54 mld di euro.
Osservando l’evoluzione della domanda in un arco temporale decennale è possibile osservare alcuni interessanti fenomeni. In primo luogo i primi segni di un riavvicinamento all’investimendo in fondi. Tra il 2002 e il 2005 il totale dei sottoscrittori di fondi comuni aveva raggiunto i 9 milioni, per poi calare sino ai 5,4 milioni del 2012. Nel 2013 si è registrata un’inversione di tendenza con un incremento dei sottoscrittori che ha portato il numero a 5,6 milioni.Nel 2013 l’età media dell’investitore in fondi è salita a 58 anni dai 52 anni di media del 2002. Questo spostamento in avanti appare legato a una minor partecipazione degli individui più giovani e a una maggiore di quelli più anziani. Solo il 5,6% dei giovani italiani tra i 26 e i 35 anni investe in fondi comuni. Tra le modalità di sottoscrizione circa il 70% preferisce il versamento unico, a fronte di un 20% che utilizza piani di accumulo (Pac) e un 10% che utilizza un mix delle due modalità.
L’investimento medio ammonta a 26mila euro, tuttavia la distribuzione del patrimonio dei fondi evidenzia un’elevata concentrazione dei sottoscrittori con maggiori dotazioni patrimoniali. Il primo 10% di individui per importo investito (circa 500mila sottoscrittori) detiene oltre la metà del patrimonio totale. Complessivamente il 68% del patrimonio è detenuto da investitori con un’età superiore ai 56 anni, mentre solo il 13% è detenuto da sottoscrittori con età inferiore ai 45 anni. Circa il 65% risiede nel Nord Italia, il 18% nelle regioni del Centro, il 12% nel Sud e il 5,5% nelle Isole.