Bmw chiude il 2024 con un netto calo degli utili, colpita dalla debole domanda nel mercato cinese, dall’aumento dei costi energetici e dalla crescente concorrenza dei marchi cinesi, sempre più competitivi nel settore elettrico. L’utile netto è diminuito del 36,9% su base annua, attestandosi a 7,678 miliardi di euro, mentre gli utili prima delle imposte (Ebt) si sono ridotti del 35,8% a 10,971 miliardi di euro. Il margine Ebt è sceso al 7,7% rispetto all’11% del 2023. Anche il free cash flow è diminuito, attestandosi a 4,85 miliardi di euro contro i 6,9 miliardi dell’anno precedente.
I ricavi complessivi del gruppo si sono attestati a 142,38 miliardi di euro, in calo dell’8,4% rispetto all’anno precedente, con un impatto significativo dovuto al calo delle vendite in Cina, il mercato più importante per la casa tedesca. Le consegne globali sono diminuite del 4%, fermandosi a 2,45 milioni di veicoli, mentre in Cina il calo è stato più marcato, con una flessione del 13,4%. A pesare sul bilancio anche i problemi tecnici, tra cui un difetto ai freni che ha costretto l’azienda a richiami su 1,5 milioni di veicoli, causando interruzioni nelle consegne. Tutte difficoltà che hanno costretto la Bmw a pubblicare un profit warning alla fine di settembre.
Nonostante i risultati il titolo Bmw non affonda in Borsa perdendo meno dell’1% (-0,92% alle 11,40).
Crescono le vendite di auto elettriche
Nonostante il contesto generale, un buon risultato arrivata dalle auto elettriche: le vendite di veicoli elettrici a batteria (BEV) sono aumentate del 13,5% raggiungendo 426.536 unità, pari al 17% delle vendite totali. Complessivamente, i veicoli elettrificati (BEV e plug-in hybrid) hanno rappresentato il 25% delle consegne. Bmw prevede di lanciare oltre 40 nuovi modelli o aggiornamenti entro il 2027, tra cui la Neue Klasse, la nuova piattaforma elettrica della casa bavarese che debutterà nel corso del 2025 con il modello Bmw iX3. “Ciò che ha sempre contraddistinto il gruppo Bmw è la nostra capacità di mantenere la rotta, anche in condizioni difficili”, ha dichiarato il ceo Oliver Zipse. “Restiamo chiaramente concentrati su due cose: la nostra performance a breve termine e la nostra prospettiva a lungo termine”.
Bmw ha anche rafforzato gli investimenti in ricerca e sviluppo, che nel 2024 hanno raggiunto i 9 miliardi di euro (+17,1%), rappresentando metà dei 18 miliardi totali investiti dal gruppo. Aumentato anche del 2,7% il numero di dipendenti che è arrivato a 159.104 unità.
Dividendo in calo
Il consiglio di amministrazione ha proposto un dividendo di 4,3 euro per azione ordinaria, in calo rispetto ai 6 euro del 2023, e di 4,32 euro per le azioni privilegiate, con un pay-out in crescita al 36,7% rispetto al 33,7% dell’anno scorso.
Inoltre, la casa automobilistica ha richiesto l’autorizzazione a un buyback fino al 10% del capitale nei prossimi cinque anni, dopo aver riacquistato il 6,35% delle proprie azioni a fine 2024 con un investimento di circa 4 miliardi di euro.
Previsioni per il 2025 e impatto dei dazi
Guardando al 2025, Bmw prevede che gli utili prima delle imposte rimarranno stabili sui livelli del 2024, con un margine operativo per il settore auto compreso tra il 5% e il 7% e un ritorno sul capitale investito tra il 9% e il 13%. Il gruppo avverte, però, che la situazione resta complessa a causa dell’aumento dei dazi doganali e delle tensioni commerciali globali.
Gli Stati Uniti hanno imposto una tassa del 25% su alcune importazioni dal Messico, e minacciato nuovi dazi sulle importazioni europee a partire dal 2 aprile. Bmw è particolarmente esposta a questa situazione, dato che il 56% dei veicoli prodotti in Germania vengono esportati al di fuori dell’Unione europea. Inoltre, il suo stabilimento in South Carolina esporta auto per un valore superiore ai 10 miliardi di dollari, facendo della casa tedesca il più grande esportatore automobilistico degli Stati Uniti in termini di valore. “Traiamo vantaggio da un’economia globale integrata – ha sottolineato Zipse – ecco perché continuiamo a sostenere mercati aperti e libero scambio”.