Potete anche non chiamarlo esproprio, ma per i miei standard ci assomiglia parecchio.
Mi riferisco alla decisione da rapace della banca centrale portoghese, presa poco prima della fine dell’anno, di spostare cinque bond bancari senior non garantiti emessi dal Banco Espirito Santo (ah che ironia quel nome) dalla “good bank”, Novo Banco, alla bad bank, BES. Con questa strambata la banca centrale ha riempito retroattivamente un buchetto da 1,4 miliardi di euro nei bilanci della “good bank” rivelato dagli stress test (ve li ricordate? Bene, eccoli all’opera) della BCE di novembre. E in questo modo, simmetricamente, ha però inflitto perdite agli obbligazionisti che detenevano quei cinque bond. E così, dall’oggi al domani…puff! perdita secca per gli obbligazionisti in questione.
Una decisione arbitraria della banca centrale portoghese, ma selettiva.
Già. Perché ha preso di mira solo obbligazioni bancarie emesse sotto la legge portoghese con taglio minimo elevato, detenute prevalentemente da investitori istituzionali, come fondi comuni, fondi pensione.
Peccato che, alla fine della fiera, in ultima istanza, la decisione portoghese ricadrà sui clienti di quei fondi (tra i quali pare ci siano anche BlackRock e il leggendario Pimco) che avevano in pancia tali bond. Per loro fortuna, quei fondi sono abbondantemente diversificati e le perdite non saranno letali come potrebbero esserlo se un risparmiatore avesse investito tutti i suoi quattrini in un solo bond.
E poco importa se la banca centrale portoghese ha violato il principio del “pari passu”, che in parole povere vuol dire che tutti (gli obbligazionisti detentori di bond senior non garantiti) dovrebbero essere trattati allo stesso modo.
Ciurma, non c’è da farsi prendere dal panico, è chiaro. Però non potete nemmeno ignorare che da qualche giorno le nuove regole del bail-in sono in vigore: vi conviene allora leggere attentamente i prospetti delle obbligazioni bancarie che detenete, per capire bene di che tipo sono e non essere colti di sorpresa.