Venticinque milioni di dollari. Questa la cifra portata a casa nell’anno solare che si è concluso tre mesi fa dal boss di BlackRock, Larry Fink. Il manager californiano ha beneficiato della performance monstre del fondo di cui è a capo, che nel 2019 si è confermato il primo al mondo con 7.500 miliardi di asset gestiti, il record di sempre con un incremento del 24% sull’anno precedente. BlackRock e Fink hanno approfittato di un’annata particolarmente positiva sui mercati finanziari (a differenza di quella in corso, evidentemente disastrata dall’emergenza coronavirus che sta rallentando anche gli investimenti): l’aumento della raccolta è stato di 429 miliardi, stabilendo il record di oltre 1 miliardo raccolto ogni giorno.
Anche il fatturato è salito del 2,4% a 14,54 miliardi, con l’utile netto in rialzo del 4% a sfiorare i 4,5 miliardi. Il salario di Fink, che di base è “solo” di 1,5 milioni, è salito grazie ai premi e al dividendo delle azioni possedute a 25 milioni, che equivale a circa 182 volte il salario mediano dei dipendenti di Blackrock. Tuttavia il manager 67enne non è abbastanza ricco da essere il re di Wall Street: nella speciale classifica aggiornata al 2019 si piazza sul podio ma rimane dietro a Jamie Dimon, Ad di JP Morgan, con 31 milioni, e all’Ad di Morgan Stanley James P. Gorman con 27 milioni. Cifre imparagonabili con quelle ad esempio di Amundi, che pure è il primo fondo europeo per asset gestiti: il patron Yves Perrier ha percepito “solo” 1 milione di euro, destinandone peraltro la metà a un fondo di solidarietà per aiutare gli anziani nell’emergenza coronavirus.
Amundi tra l’altro ha sospeso la distribuzione del dividendo, cosa che BlackRock non ha fatto. In compenso, da grande potere derivano grandi responsabilità e per questo, dopo aver aiutato la Federal Reserve nella crisi del 2008, il fondo guidato dal milionario Fink è stato scelto dalle banche centrali statunitense e canadese per supervisionare i programmi di acquisto di titoli, a supporto dell’economia in crisi.