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Bitcoin, prelievi bloccati per circa 30.000 persone con la truffa di Swag

La società fondata dal Ceo Giovanni Lionetti e da Francesco Giampieri dice di promuovere il bitcoin attraverso il noleggio a distanza di macchine da mining. Il meccanismo ricorda il famoso “schema Ponzi”

Bitcoin, prelievi bloccati per circa 30.000 persone con la truffa di Swag

Sono circa 30.000 persone, concentrate in prevalenza nell’Italia centrale, tra Lazio, Umbria e Toscana. Sono gli utenti di Swag, la società che lavora nell’ambito delle criptovalute, che hanno segnalato che le loro operazioni di prelievo, sia in criptovalute che in valuta fiat, risultano bloccate. E’ stato anche creato su Facebook un gruppo, chiamato “Vittime di Swag”. Il meccanismo ricorda il famoso “schema Ponzi”.

Swag, società fondata dal Ceo Giovanni Lionetti e da Francesco Giampieri dice di promuovere il bitcoin attraverso il noleggio a distanza di macchine da mining, come riporta MF. E già questo suona strano perché per fare il mining di bitcoin occorrono investimenti dell’ordine di decine di milioni di euro. A ben guardare sembra piuttosto il classico approccio multi-livello. Swag promette infatti rendimenti che oscillano tra l’8% (investendo 1.000 euro) il 14% (se si investono 50.000 euro). I rendimenti sono garantiti (così promette l’azienda) e il costo del noleggio della macchina verrà rimborsato all’utente dopo un anno. Ovviamente a chi porta nuovi clienti viene pagata una commissione.

La sede legale di Swag è a Tallin, la capitale dell’Estonia. Altri soci, oltre al primo azionista Lionetti, sono Gabriele Stampa, che nel 2017 ha fondato Bitminer Factory, la prima azienda che si occupa esclusivamente di mining di criptovalute in Italia; l’ex giocatore di poker Fiodor Lloyd Martino Lavagetto; Francesco Giampieri, tra i fondatori di StarBit, un’azienda di network marketing con sede a Dubai. Tra i soci minori figurano, tra gli altri, Antonio Di Pasquale, socio di Fiodor Lavagetto in Fratcha e Ferdinando Campana. Nel board di Swag è presente, inoltre, un cittadino estone, Aleksandr Škirin, riporta Milano Finanza.

Nei mesi scorsi Swag ha lanciato anche Swa-World, una piattaforma di e-commerce che promette agli utenti la possibilità di acquistare beni utilizzando Swa-World Card, pagabili in parte con euro e in parte con i token $Swa, che possono essere scambiati solo su due exchange sconosciuti e poco liquidi: Cryptology e PointPay.

Come ha spiegato a MF Giorgio Scura, fondatore e direttore del sito Decripto, specializzato nell’analisi delle truffe che coinvolgono le criptovalute, venivano organizzati eventi sfarzosi in tutta la Penisola allo scopo di attirare nuovi minatori. In Italia centrale sono stati addirittura aperti veri e propri negozi fisici e la società ha sponsorizzato la squadra di pallacanestro di Cecina, in provincia di Livorno. Il giro d’affari, secondo Scura, è di circa 100 milioni di euro. Come se non bastasse, a rassicurare i potenziali clienti c’è il fatto che Swag è regolarmente registrata all’Oam, l’Organismo Agenti Mediatori a cui sono obbligate a iscriversi tutte le società che hanno a che fare con le criptovalute.

Decripto ha fatto delle indagini e ha scoperto che il miner che controlla le macchine noleggiate dai clienti è BitRiver, azienda dell’oligarca russo Oleg Deripaska. BitRiver è stata sanzionata dagli Stati Uniti nel 2022 in seguito alla guerra in Ucraina ed è accusata di aggirare le sanzioni occidentali tramite l’uso di criptovalute.

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