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Bitcoin: piattaforma di scambio accusata di riciclaggio di denaro

L’Ad di BitInstant, sito che permette di comprare moneta virtuale, avrebbe aiutato un utente a immettere oltre un milione di dollari in bitcoin nella piattaforma Silk Road, accusata di essere parte di un vero e proprio mercato nero della droga grazie all’anonimato totale con cui protegge i suoi utenti

Bitcoin: piattaforma di scambio accusata di riciclaggio di denaro

L’accusa è riciclaggio di denaro. Il problema è che, in questo caso, si parla di banconote virtuali. Una piattaforma per lo scambio dei bitcoin finisce alla sbarra: trasformando dollari veri in monete virtuali, avrebbero di fatto immesso 1 milione di dollari in bitcoin nel mercato nero della droga. Una storia che solleva, ancora una volta, le preoccupazioni per la scarsa trasparenza di una moneta che esiste solo su Internet e che – in alcuni casi – viene scambiata su piattaforme che garantiscono un anonimato totale, al riparo dagli occhi di tutti, giustizia inclusa.

Charlie Shrem, amministratore delegato di BitInstant, società specializzata nello scambio di bitcoin, è stato arrestato per aver riciclato denaro sporco per il bazaar online Silk Road, noto alle cronache per garantire l’anonimato a chi effettua le transazioni, un innegabile vantaggio se – come accaduto – il bene da commercializzare è la droga.

Stando agli inquirenti di New York, Shrem avrebbe aiutato Robert Faiella – persona mai incontrata fisicamente – a vendere oltre 1 milione di dollari in bitcoin agli utenti Silk Road. Faiella, un 52enne della Florida, avrebbe di fatto gestito un mercato nero di bitcoin usando l’alias BTCKing. La vicenda è stata riportata dalla Cnn.

Shrem è finito in manete mentre si trovava all’aeroporto internazionale JFK di New York, mentre Faiella è stato preso nella sua casa di Cape Coral, in Florida. Entrambi sono accusati di aver riciclato denaro sporco e di aver gestito senza autorizzazione un sistema di commercializzazione e trasmissione di moneta.

Shrem, nonostante la giovane età (24 anni), è uno dei principali protagonisti nel mondo bitcoin. La piattaforma di scambio BitInstant permette agli utenti di comprare bitcoin negli Stati Uniti, in Brasile, in Russia e in altre nazioni. Secondo i documenti depositati presso il Tribunale federale, Faiella è comparso per la prima volta su Silk Road con il nome di BTCKing verso la fine del 2011. Il sito permette di vendere e comprare beni solo tramite bitcoin e Faiella si sarebbe specializzato nello scambiare valuta reale con moneta virtuale. E qui entra in gioco Shrem. Il numero uno di BitInstant avrebbe venduto a Faiella i bitcoin poi finiti nelle tasche virtuali di utenti di Silk Road, che li avrebbero usati per vendere e comprare droga. Questo almeno è quanto hanno ricostruito gli investigatori dell’Ufficio delle tasse. Secondo l’accusa, Shrem, pur sapendo dove andava a finire il denaro, non aveva mai denunciato nulla del Dipartimento del Tesoro.

I documenti del tribunale citano scambi di email tra Shrem e Faiella che mostrerebbero quanto abbiamo lavorato gomito a gomito. Secondo i calcoli fatti dagli inquirenti, i partner si sarebbero scambiati 1,05 milioni di dollari in bitcoin tra gennaio e ottobre 2012.

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