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Bitcoin ancora giù, ma rimane l’investimento più fortunato del 2017

Pixabay - MichaelWuensch

Il Bitcoin crolla, rimbalza e scivola di nuovo. Ma rimane l’investimento più fortunato del 2017, almeno secondo l’ultima classifica di fine anno stilata dal Financial Times.

La moneta elettronica quota attorno a 14.422 dollari, in calo del 6,4% dopo aver toccato un minimo a 13.773 dollari (-15%). Si tratta comunque di un valore stellare rispetto a gennaio, quando il prezzo era a 970 dollari.

Pesa la decisione della Israeli Securities Agency, l’autorità di Borsa israeliana, che ha vietato gli scambi di Bitcoin alla Borsa di Tel Aviv.

Sulla criptovaluta pesa anche la presa di posizione del governo della Corea del Sud, che potrebbe decidere di chiudere alcune piattaforme per le transazioni di Bitcoin.

“La speculazione sulla criptovaluta è irrazionalmente surriscaldata – si legge in una nota dell’esecutivo coreano – Il governo non può più consentire il perpetuarsi di questa situazione di abnorme speculazione”.

Tra le misure per fermare un fenomeno che preoccupa soprattutto per il crescente coinvolgimento della gioventù coreana, il governo imporrà alle banche il divieto di offrire conti virtuali sulle piattaforme dove si scambiano i Bitcoin. Le piattaforme di trading in Corea rappresentano oramai un quinto delle transazioni mondiale nella criptovaluta.

Seoul ha imposto anche la fine delle transazioni anonime: sotto lo schema real-name le banche saranno obbligate ad identificare il soggetto che compie la transazione.

Infine, anche i future sono in calo: ben pochi se la sentono di prevedere se nel 2018 proseguirà la corsa oppure se agli speculatori, grandi e piccoli, non resterà in mano nemmeno il cash per comprare un mazzo di tulipani.

Leggi anche: Bitcoin, i futures sono sette ma mancano le regole

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Categories: Finanza e Mercati