Bisognerà piantare più alberi dopo il soccorso dei rompighiaccio
In questi giorni abbiamo seguito le cronache del soccorso al rompighiaccio russo incastrato nei ghiacci antartici. Soccorso da un rompighicaccio cinese, poi a sua volta incastrato anch’esso, sembra che finalmente la liberazione stia arrivando a opera di navi australiane e americane.
Prima della spedizione dell‘Akademik Shokalskiy (volta a ricreare il viaggio 1911-13 dell’esploratore australiano Douglas Mawson, e criticata come ‘pseudo-scientifica’ dal direttore dell’Istituto Polare francese Yves Frenot) i promotori dell’avventura avevano promesso di piantare 800 alberi kauri così da compensare, a livello dell’impronta del carbonio (cioè delle emssioni di CO2) i danni all’atmosfera derivanti dal diesel bruciato nei motori del rompighiaccio.
Ma adesso gli ambientalisti chiedono molto di più, dopo le imponenti operazioni di soccorso messe in opera per salvare i passeggeri ‘naufragati’ nel ghiaccio. Secondo Mr. Hide, leader del movimento Act Party, bisognerà piantare una foresta – almeno 5mila alberi, secondo i suoi calcoli – per compensare i costi ambientali del soccorso antartico…
http://www.nzherald.co.nz/nz/news/article.cfm?c_id=1&objectid=11181470