“La Grecia deve decidere se vuole essere un paese normale”. Lo ha dichiarato Lorenzo Bini Smaghi, rispondendo alle domande dei partecipanti dell’ Executive Summit on Ethics for Business World riunito oggi in Vaticano. Per Bini Smaghi, membro del comitato esecutrivo della Banca centrale europea, “la Grecia non è un paese povero ma un’ economia avanzata, è nelle sue mani fare le scelte giuste per i poveri”.
“Ed è un peccato – ha aggiunto – lo strano gioco dell’opposizione greca in vista del voto sul programma di austerity del paese”. Vediamo che è molto difficile essere normale come gli altri, perchè ci sono scelte difficili da compiere, ma sono scelte già fatte da altri paesi nel passato”. Bini Smahi si è espressao in maniera alquanto diretta. “Il punto è: vuole la Grecia essere solvente? Vuole vendere i suoi beni per sanare il debito? Vuole fare le riforme che sono necessarie per far pagare le tasse? Vuole ridurre le spese militari?”. L’economista rileva che “si tratta di una questione politica”. Ebbene, “anche se la Grecia ha già riformato le pensioni, le rimangono ancora tante altre riforme da far” ma l’alternativa sarebbe molto peggiore, perchè il default è un disastro per un Paese”.
Intanto il governo italiano ha ufficialmente chiesto a Lorenzo Bini Smaghi di dimettersi dal suo incarico nel board della Bce per fare spazio a un candidato francese. “Sì, c’è una richiesta ufficiale del governo al dottor Bini Smaghi di dimettersi dalla banca centrale europea”, ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi confermando di avere subito dopo la conferenza stampa un appuntamento a Palazzo Chigi con Bini Smaghi su questo tema. “Per ottenere da parte anche della Francia l’assenso al nostro candidato per la Banca centrale europea Mario Draghi – ha aggiunto il premier -, è necessario che ci sia nella Bce la presenza anche di un direttore francese”.