Il Consiglio di Amministrazione di SACE ha approvato il bilancio consolidato del Gruppo Sace al 31 dicembre 2011. L’Amministratore Delegato, Alessandro Castellano, sottolinea come pur operando in un contesto congiunturale negativo, il gruppo Sace fa segnare una crescita delle operazioni assicurate del 4,3% raggiungendo i 72 miliardi di euro.
Gli impegni in essere ammontano a 34 miliardi di euro con un aumento del 5,4% su base annua, la proporzione fra rischio di credito privato e rischio politico-sovrano si sposta a favore del primo con un aumento del 10,9% a fronte di una contrazione del secondo del 13%. Gli impegni hanno durata media di 4,1 anni in diminuzione rispetto ai 4,8 del 2010.
La suddivisione settoriale degli impegni vede la prevalenza del settore oil&gas (cfr. articoli “Oil&gas” presenti nel nostro Servizio Export), seguito da infrastrutture e costruzioni, settore metallurgico e petrolchimico.
Per quanto riguarda i mercati, la Russia si conferma al primo posto con un’esposizione di 5,2 miliardi di euro (+11,4%), seguita da Turchia (€ 1,7 miliardi), Arabia Saudita (€ 1,7 miliardi) e Brasile (€ 1,3 miliardi, in crescita del 45,7%).
I vertici di Sace hanno sottolineato il ruolo anticiclico della società nel sostegno all’internazionalizzazione delle imprese sia attraverso gli impegni economici sia attraverso una maggiore capillarità nella presenza sul territorio italiano.
Tuttavia, l’utile della Capogruppo per il 2011 è stato pari a € 184 milioni, in netto calo rispetto ai € 366,7 milioni realizzati nell’esercizio precedente. Nell’analisi del risultato è necessario tenere nella dovuta considerazione il contesto economico-finanziario, contrassegnato soprattutto dagli elevati costi per l’accesso al credito, nel quale le imprese operano.
Il bilancio risente dell’andamento della gestione non tecnica (- €115,1 milioni rispetto a + € 87 milioni dell’esercizio 2010). Sul risultato hanno influito svalutazioni, peraltro in parte già riassorbite nel primo trimestre 2012, riferibili in particolare ai titoli governativi europei. Le prudenti politiche di valutazione dei rischi adottate hanno consentito di ridurre i sinistri, che a livello di gruppo risultano in calo del 42,3% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio 2010.
Oltre alla Capogruppo sono stati analizzati i risultati delle due “società figlie”, ovvero Sace BT e Sace Fct.
La prima, specializzata nell’assicurazione del credito, nelle cauzioni e nei rischi della costruzione, ha fatto registrare un incremento del 18% per il prodotto credito che si attesta a 57,6 milioni, del 6,7% per le cauzioni (31,9 milioni) infine il prodotto costruzioni cresce dell’1,3%. Nonostante il downturn economico il loss ratio aziendale si è ridotto di 2,5% fermandosi al 56,6%.
Sace Factoring, ha chiuso il suo primo bilancio di esercizio pienamente operativo con un turnover di 1,3 miliardi di euro. L’utile netto è stato di 6,6 milioni. Gran parte delle operazioni riguarda lo smobilizzo di crediti che le imprese vantano nei confronti della Pubblica Amministrazione attraverso operazioni di factoring diretto ed indiretto ed attraverso accordi quadro con enti locali. Particolarmente importante è l’accordo firmato con Poste Italiane per la promozione di “Reverse Factoring PA”, prodotto che consente alle Pmi di accedere ai servizi di Sace Fct anche attraverso 500 uffici postali per imprese distribuiti in tutta Italia.