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Biglietti aerei sempre più cari da Milano e Roma per Sicilia e Sardegna: ecco quanto costa andata e ritorno sotto Natale

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I biglietti aerei a Natale e Capodanno per Sicilia e Sardegna potrebbero costare quanto un volo per New York. Non le tariffe record dello scorso anno (con decine di voli sopra i 300-400 euro a tratta), ma comunque elevate, a fronte di un prezzo del carburante in discesa rispetto al 2022. Un tema che però si ripropone ciclicamente ma finisce nel dimenticatoio una volta che il periodo di picco è passato. In estate il Governo aveva provato a risolvere il problema con un decreto che fissava un tetto massimo al prezzo dei voli, poi eliminato in fase di conversione in legge a causa dei rilievi mossi dall’Europa e soprattutto da Ryanair: così è uscito un testo depotenziato che vieta ai vettori di utilizzare algoritmi per manipolare i prezzi e dà poteri all’Antitrust di indagare, ma nient’altro. Inutile per combattere i costi troppo elevati. E il problema si sta puntualmente ripresentando per l’inverno, soprattutto per le Isole. Ormai raggiungere la Sicilia o la Sardegna da Milano, Bologna o Roma sembra diventato un privilegio per pochi. La situazione è resa ancor più paradossale da un confronto con i prezzi delle tratte internazionali. Il problema è che non ci sono molte alternative all’aereo: ad esempio per arrivare ad Olbia da Civitavecchia con la macchina bisogna sborsare più di 500 euro se si prende anche la cabina.

Voli di andata e ritorno per la Sicilia: i prezzi da Milano a Roma

Per volare a Palermo, con data di partenza al 23 dicembre, si spende almeno 168 euro da Roma (con Ryanair) oppure 189 euro con Aeroitalia e 199 euro con Ita. La spesa sale a 273 euro a biglietto partendo da Firenze, da Milano Bergamo-Orio al Serio 192 euro mentre da Malpensa 230 euro e addirittura 314 euro se ci si imbarca a Bologna ma sempre alle 5 del mattino, altrimenti arrivano anche a 399 euro per partire di pomeriggio.

Tariffe che non tengono conto dei costi aggiuntivi, come quelle per il bagaglio a mano o la scelta del posto a sedere, che incidono pesantemente sul prezzo finale del biglietto.

Se poi si aggiunge anche un volo di rientro il 7 gennaio il costo dei biglietti arriva a superare, in alcuni casi, quota 500 euro a passeggero. Ad esempio per Bologna. Il prezzo per tornare nel capoluogo emiliano-romagnolo si attesta sui 250 euro, scende a 201 ma partendo la mattina presto. Per Firenze, partendo sempre da Palermo, la spesa scende a 150 euro; per Milano dai 141 euro in su; infine per Roma 147 euro con Ita o 107 euro con Aeroitalia, ma partendo alle 5 del mattino. E se in questi calcoli si includono anche il taxi (sempre se si trova) o un pullman per recarsi all’aeroporto, il ritorno a casa diventa un salasso.

Voli di andata e ritorno per la Sardegna: i prezzi da Milano a Roma

Leggermente inferiori, ma sempre elevati, i prezzi dei voli per la Sardegna: per raggiungere Cagliari volando da Milano si spendono 146 euro, 211 euro da Torino, 197 euro da Bologna. La spesa minima è di 120 euro da Roma (sempre solo andata e partendo all’alba). Per il rientro, ad esempio domenica 7 gennaio, i costi variano molto da città in città: per Roma si parte dai 51 euro (all’alba); Cagliari-Milano Bergamo-Orio al Serio dai 93 euro ma sale vertiginosamente per Malpensa (dai 202 euro in su) e da Linate (dai 302 in su); infine Cagliari-Bologna parte da 142 euro.

Niente di nuovo. I “pendolari dei cieli” anche a Natale e Capodanno rischiano di inciampare nel caro voli dopo le “batoste” che hanno preso tra aprile e settembre. Anche se qualche piccolo vantaggio ci potrebbe essere per i residenti in Sicilia: la Regione ha stanziato 27,5 milioni per abbattere i prezzi fino al 50% (per studenti, disabili con almeno il 67% di invalidità e chi ha un reddito Isee entro i 9.360 euro) mirato sulle rotte per Milano e Roma. Ma sarà sufficiente?

Tariffe che non sono passate inosservate neanche al Codacons, che ha realizzato una ricerca per capire quanto costi prenotare oggi un volo per raggiungere a Natale la Sicilia e la Sardegna.

Nuove denunce, vecchi dilemmi

Nonostante sia ancora aperta l’istruttoria dell’Antitrust per il caro-voli dell’anno scorso – che si concluderà a breve, con possibili sanzioni nei confronti di Ryanair, Wizz Air, EasyJet e Ita – il Codacons ha presentato una nuova denuncia all’Autorità “affinché intervenga sull’ennesimo rialzo dei voli aerei a danno di lavoratori e studenti che tornano a casa durante le feste”. Ha detto il presidente dell’associazione Carlo Rienzi. E ha aggiunto: “Non possiamo non chiederci che fine abbiano fatto le misure del Governo introdotte col Decreto Asset e che erano finalizzate proprio ad evitare ciò che il Codacons ha registrato, ossia un aumento delle tariffe per i collegamenti con le isole durante un periodo di picco della domanda”.

Nel frattempo, il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha convocato un nuovo tavolo sul tema, lunedì 20 novembre a cui parteciperanno il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Galeazzo Bignami, e le associazioni del settore, oltre ai rappresentanti delle compagnie aeree operanti in Italia.

Caro voli nel mirino dell’Ue

Il dubbio che qualcosa non vada nella dinamica dei biglietti aerei affligge anche Bruxelles. La Commissione europea sta indagando sull’aumento delle tariffe aeree in tutta Europa, salite fino al 30% nel corso dell’estate con profitti eccezionali per le compagnie aeree. Lo ha annunciato la commissaria Ue ai Trasporti, Adina Valean, in un’intervista al Financial Times. “Stiamo indagando”, ha spiegato Valean, precisando però che Bruxelles non intende intervenire su un mercato “funzionante”.

Ma bisogna aspettare ancora qualche settimana prima di avere risposte (se mai arriveranno) e, nel frattempo, i lavoratori e gli studenti che tornano a casa per le feste devono pagare prezzi proibitivi per acquistare un biglietto “da” e “per” l’Isola.

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